Acpol notizie - Anno I - n. 1 - Ottobre 1969

comunista compiuta per 24 anni. Dai nostri amici democratico - cristiani, che già in più occasioni si pronunciarono a fav_ore del I'ACPO L rischiando i fulmini del piccolo segretario, come del resto dai compagni socialisti, molti tra ·noi che erano "orfani" (e cioè senza partito, senza un movimento politico che corrispondesse ai nostri ideali; al le nostre . convinzioni, ai ·nostri interessi) attendono consigli, illuminazioni, partecipazione di esperienze, ma anche scelte, almeno in prospettiva, inequivocabili che facilino il decollo dell' ACPOL. Per un decollo è indispensabile un minimo di prospettive, di visibilità di rotta: occorre una strategia politica comune. Può essere rinviata al rischio quotidiano la scelte tattica, non qoella di una prospettiva comune, non il discorso politico di fondo. 11che a mi o avviso significa che, se può essere oggi rinviata ogni drammaticità di scelta definitiva per i militanti nei partiti, non possiamo trovarci sprovveduti, con delle non scelte, di fronte alla congiuntura politica (ahimè facilme!nte ipotizzabile) ivi compresi i rischi di evèntuali elezioni politiche anticipate. Sono anche con noi e attendono molto da noi, giovani dirigenti del movimen·to studentesco, professori, professionisti e intellettuali. La loro presenza in particolare è il segno della nostra credibilità. • Spesso, essi sono partiti da arricchenti, ma non sempre positive esperienze di gruppi spontanei, che nella sola spontaneità identificano ogni possibilità di novità, di libertà e di efficienza. La contestazione giovanile e intellettuale non è fenomeno a voi ignoto nè da voi incompreso: grande è la responsabilità dell'ACPOL per sollecitare e facilitare forme di autocoordinamento di queste forze, per offrire un punto, una sede, un interlocutore politico valido. Scriveva recentemente Orfei su "Sette Giorni" che tutte le accuse moss~ dalla contestazione possono ridursi a8 una formula semplice e radicale, che finisce per mettere in crisi il sistema: "non sapete governare, vi manca la chiarezza di idee, la forza, la fantasia, il coraggio, la serietà, i I disinteresse per governare, al di fuori delle vostre paure e degli interessi mediocri e corposi che vi guidano". Temo che, se questi giovani non troveranno ·interlocutori politici, essi finiranno per "rassegnarsi". D'altra , parte tutto il paeseè a mio avviso a questo punto: o rassegnarsi alla repubblica conciliare, alla social democrazia, al neo - capitalismo o ritrovare "speranze, iniziative, coraggio politico" e aprirsi un varco con il cuneo di una forte, nuova, lucida sinistra democratica e socialista. Recentemente al comitato centrale del P.C.I. lngrao :rnOlioeca ino Bianco affermava che "fuori dalle A.C.L.I., dichiarandosi autonoma rispetto alle stesse,ha cominciato a lavorare I' ACPOL, con l'ambizione di impegnare in una ricerca comune - di cui non sono ancora chiari i caratteri e le prospettive - forze del la sinistra cattolica, componenti socia I isti, gruppi del dissenso". Un carattere e una prospettiva - che per noi è molto chiara - nell' ACPOL, possiamo esprimere con le parole stesse pronunciate in quel la occasione da Ingrao: "Occorre sperimentare insieme le analisi del la realtà, le risposte di lotta, le sintesi generali, avendo il coraggio di mettere in discussione nella verifica comune della lotta e dei fatti, tutti quanti, le reciproche posizioni, imparando gli uni dagli altri". Noi non possiamo non condividere queste esigenze, anche perchè ogni giorno constatiamo che ·quel che divide le massepopolari italiane non sono più oggi gli obiettivi che si propongono, ma semmai le modalità e gli strumenti concreti per· realizzarli, che risentono dei presupposti e talvolta dei valori diversi, di cui sono espressione le componenti comuniste, socialiste e cattoliche. In questa luce, noi dobbiamo confessare a noi stessi che non sappiamo come la variabile politica delle nostre opzioni potrà influire e modificare le scelte dei partiti socialisti e del lo stesso partito comunista italiano. Quel che sappiamo è che noi siamo in condizione di dialogare, perchè noi siamo credibili, perchè noi siamo __im_pegnati con tutto in nostro esseree il nostro rischio nella lotta antimperialista e anticapitalista. OPZIONI POLITICHE PER L'ACPOL Nel manifesto della nuova sinistra inglese c'è una frase amara: "Tutto è ora provvisorio, senzaavvenire, senza scopi, mentre la vita sociale viene degradata ad una tecnica transitoria." Credo che ciò non valga solo per l'Inghilterra: ma dob- -biamo ben smettere di piangere sulla società civile e le sue deficienze ed aprire invece noi ·"nella!',. "dalla" società civile un movimento popolare che ne esprima valori e coscienza poi itica. A mio avviso, l'opzione. cui siamo chiamati è fra tre vie non contraddittorie fra loro. Necessariamente dobbiamo scegliere: se no, ci travolgeranno i "fatti", le decisioni altrui. 1) Prima scelta: I'ACPOL potrebbe restare una mera associazione di cultura, compiere una _azionefabiana, preoccuparsi solo di descrivere didatticamente un nuovo modo di fare politica. Per esempio: con mobilitazione permanente sui problemi concreti, a livello comprensoriale, iniziative di

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