Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

26 nva egli c.òoosccro almcnQ çhc i re dell' Asia scp~ pero sempre di canto u di cetera. Ci mostra anche Si· meone , il quale si grida bealo del morire, poichè vi• de la gloria d'Israele ed il Salvatore del mondo ; ed a questo aggiunse quel libro, che chiamasi l'Ecclesiaste, scritto da Salomone e reso in elegiaci dal Laghi, ove si mostrano "ane quante cose al mondo piaccionn, lusingano , dilettano : e si dichiara che la verità e la felicità è solo riposta nelle virtù e nell'onorare e nel temere il sigoore Iddio. Per ultimo portò in esametri latini il libro della Sapien:a, nel quale si comprende la notizia di tutte le cose c la retta maniera ùi usar~ ne secondo il comandamento di Dio: della quale opera è autore Salomone, o almeno in quella si recano le sentenze di lui. E se io qui volessi annoverare tutte quelle cose, che in que' lavori si offrono degnissime di lode , mi converrebbe portadi per intero, perchè ogni parte dell'opera si loda dell'arte del Laghi da principio sino alla tlne, ed è certamente degna di codro e di cipre~so. Non è quindi maraviglia , se con grandissima lode, e dirò anche applauso, fu accolta da coloro che sanno bene di latino. Mi parrà poi di avere lodato abbastanza quc9te opere, quando ag~;iun~ gerò che a moosignor Stefano Bonsignore, fìor di do~ trina e d'ingegno, al quale il Laghi le volle dedicate quando le pubblicò nel 1809, piacquero senza fine. Dopo avere parlato ad una ad ona ddle traduzioni del Laghi, piacemi ancora aggiungere alcuna parola intorno la dignità e il pregio delle medesime in generale. E tanto più, perchè coloro che portano dall' una lingua all' altra o la prosa in verso, o il verso a diversi ge~ neri di poesia, come fece il Laghi, a giudizio d'alcuni fanno cosa poco lodevole , poco necessaria , anzi inutile alle lettere : e come remiganti e facchini, i quali quasi nati a servire , 11.00 si occupano che nelle ope~

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