22 J7 oci. Dopo! dopo! PRESIDENTE. La farà dopo. Il ministro ha la parola per continuare il suo discorso. ì\HNISTRO PER GLI AFFARI ESTERI. L'onorevole La Porta mi chiedeva: quale fu la vostra politica in Polonia, ne~la vertenza danese, in Oriente, nei Principati Danubiani? La quistione polacca ha dominato nella più gran parte del periodo ora trascorso lapolitica dei Gabinetti europei. A tale proposito, o signori, la nostra condotta fu ispirata da un concetto che io credo giusto e logico. Per quanto fossero grandi le incertezze che potevano sorgere durante le varie combinazioni a cui diede luogo questa vertenza, il Governo, ed io credo ormai il paese, non sa pentirsi di aver conservato quest'attitudine. Per giudicarla permettetemi di riassumere brevemente queste combinaz,ioni e di esaminare su quale terreno la questione polacca fu successivamente posta. L'insurrezione polacca fu un avvenimento che bene può dirsi sorprendesse l'Europa, modificando l'atteggiarsi delle alleanze, aprendo l'adito a nuove ed imprevedute complicazioni. Pure lo spettacolo di questo popòlo che si ostinava in una lotta così disuguale ·eccitò una profonda emozione nell'opinione generale d'Europa, emozione a cui i Governi non poterono rimanere stranieri. Il Governo italiano, o signori, fu dei primi a farsi l'interprete dei sentimenti del paese. Lo fece spontaneamente, lo fece corp.e un debito che derivava dalla
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==