Vincenzo Sechi - La verità sul processo Matteotti

• 83 * * * La •mattina del \lentun ·marzo, festa di San Giuseppe, Farinacci, anche a nome dei colleghi rivolge parole di augurio al Presidente, in compenso di tutte le proteste da lui provocate con le continue interruzioni. .• e i giornalisti offrono un artistico campanello d'argento con il quale il comm. Danza potrà meglio frenare gli ardori del principe del foro! Parentesi di gentilezze, nella messa in scena del processo di Chieti, scambio di cortesie, prima che il sipario si chiuda defin\tivamente sul dramma... · . . . Il Procuratore Generale, prende la parola e pronunzia la s·ua lun- ·ga arringa nella quale, dopo aver rivolto un pensiero di omaggio alla vittima, si rammarica di non aver a fianco l'aiuto prezioso della Parte Civile ·per meglio chieder che sia fatta giustizia. « Qui non si. ia il processo alle opposizioni e all'Aventino - esclaina rivolto all'on. Farinacci il quale, per la prima volta tace - ma si fa il processo per -un delitto che ha commosso tutta l' 1talia ». Seguendo la sentenza della Sezione d'accusa entra nel vivo della causa e scarta l'ipotesi di morte naturale, svaluta· in pieno la· tesi difensiva di Dumini, il quale non era al volante - e le stesse ammis-- sioni dell'imputato di non poter guidare a lungo la macchina. lo smentiscono - ma era nell'interno e certo vibrò· i colpi a Matteotti. Senza rispondere alla protesta che Dumini ha il coraggio di lanciare dalla 1!abbia, il P. M. continua affermando la responsabilità de-- gli imputati, solo nutre dubbi sulla partecipazione di Malacria e di Viola al sequestro ed al successivo omicidio. Si dilunga a ricordare l'opera svolta alla Camera e in seno arpartito socialista dall'on. Matteotti, ma non crede che ciò possa. costituire 'provocazione per gli imputati e portar loro il beneficio relativo. Quindi, dopo tante parole• di fuoco e di accusa, il P. M. scivola verso la preterintenzionalità dell'omicidio, rimettendosi alla coscienza ·della giuria e limita pertanto la sua richiesta a dodici anni di reclusione per Dumini, Poveromo e Volpi, e all'associazione per Viola e .Malacria. .l\rringa perciò ben dosata, che si chiude ricordando ai giurati il loro dovere ispirato alla giustizia attesa non solo da tutti gli italiani ma anche oltre i confini, per dare la sensazione che in Italia la giustizia non è un nome vano. · ' · · Evidentemente la chiusa del Procuratore Generale- non doveva troppo giacere al governo e al partito, infatti l'organo di Benito « Jl Popolo d'Italia » in un corsivo alquanto acidulo scriveva « 11processo di Chieti è ormai alla conclusione: si può dire che esso non ha emozionato davvero nessuno; e non ha interessato· f.tli italiani ... i fascisti non se ne sono neppure accorti». E dopo l' el~gio al Presidente ,per la rapidità con la qùale il dibattimento aveva proceduto, e l'augurio che· la diiesa non avrebbe· fatto · Biblioteca Gino Bianco •

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