Vincenzo Sechi - La verità sul processo Matteotti

81 mentre la difesa approva compiaciuta. Si guarda però bene dal ricor- , dare gli episodi di violenza dei quali era stato invece vittima proprio l'on. Matteotti, bastonato spesso e ferito anche gravemente, e infine · allontanato per lorza dalla propria casa e dal proprio paese dai fascisti della regione capitanati dai possidenti Finzi parenti del Sottosegretario all'Interno. Precisamente in tale occasione il deputato diceva ad un suo amico « continuerò lo stesso la mia strada... anche se~come credo, dovrò restare vittima o degli agrari o della banda della Presidenza!». Altri funzionari ripetono in sostanza quanto aveva detto con maggior autorità e foga l'ex Prefetto, assurto ora a maggiori incarichi; un 1naresciallo dei Carabinieri riferisce di.aver saputo' che Matteotti avrebbe detto ai suoi contadini « non ·comprate grano, comprate inoece rii,oltelle ». Farinacci insiste perchè il teste dica se ha sentito lui stesso tale frase ma il maresciallo insiste ripetendo che non l'ha sentita e che gli è stata solo riferita, suscitando le ire e le proteste del bollente ras di Cremona. * * * Ed eccoci alla deposizione che ha suscitato maggior interesse e provocato discussioni accese nell'aula, ravvivando un poco l'atmosfera più da processetto di Pretura che da processone di l\ssise. Entra nell'aula il ·ragionier l\ldo Putato, rimputato prosciolto perinsufficienza cli prove ed amnistia ... il quale è venuto davvero a malincuore a Chieti a deporre.~. meglio teste che jmputato; .ma certo senza l'àutorità del partito e gli sforzi di Farinacci non credo che il buon ragionati si sarebbe deciso a fare un viaggio simile! Imbarazzato e confuso davanti alle esplicite contestazioni del Presidente egli deve rimangiarsi tutto quello che ha ·detto in istruttoria; i1on è vero che Dumini gli abbia dato ordine di scrivere e portare alla posta il famoso telegramll?-a in cui si chiamano a raccolta i compagni ... Vi è stato un equivoco, un deplorevole equivoco, in quanto si trattava di i.in altro telegramma che non ha nulla a che fare con il processo .•. Così pure non è vero che egli abbia detto di aver appreso da Poveromo che nella macchina fatale era stato rapito Matteotti e poi era morto. Poveromo dalla gabbia ha un ruggito « voglio parlare ... voglio difendermi da tale accusa... ». Ma il suo avvocato Io persuade a tacere;· il presidente scampanella, il P. M. interviene, e Putato si affretta· a scagionare il compagno dalla accusa... È stata una Irase che è stata aggiunta al suo interrogatorio, e che è stata interpretata male. Il Procuratore Generale, davanti a tali assurdità, non può tacere e fa notare al teste ex-imputalo che, oltre all'interrogatorio, esiste un memoriàle scritto in carcere proprio da lui, dal Putato; il qua)e confenna tale particolare. 7 Biblioteca Gino Bianco

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