Vincenzo Sechi - La verità sul processo Matteotti

76 biano alcune parole_con i loro difensori che stann·o indossando le to--- ghe mentre gli uscieri depongono i voluminosi carteggi sui tavoli. Ricorderemo, per la cronaca, -_come solo Dumini, sebbene più volt2 condannato ma condonato, apparisse incensurato insieme a Ma.. • lacria: gli altri erano_stati tutti già condannati; Volpi per furto e oltragi~io alla forza. pubblica nonchè assolto per amnistia dalla imputazione di diserzione, Poveromo per diserzione e falso, Viola per truHa e bancarotta~.. _ I giurati prendopo posto nelle loro poltrone; preoccupati -certo della seUin1ana di tempo perduto .e del verdetto che dovranno dare ... entra infine il Presidente Danza Giuseppe Francesco, il Pubblico Mi- ·nis-tero, Sost. Proc. Gen. Alberto Salucci, il cancelliere Fiore e l'u--- dienza è aperta alle ore dieci precise.· · . Fatto l'appello dei giurati e costituita la giuria, il Presidente legge in riassunto la sentenza della Sezione d'accusa, mettendo bene in risalto la 'natura politica del reato, la assoluta esclusione di ogni qualunque associazione segreta e terroristica, limitando così l'indagine al solo delitto. Incon1inciano subito gli interrogatori degli imputati i quali mantengono la linea di condotta. già adottata durante l'istruzione. - Dumini, primo, ad essere interrogato, ripete ai giurati la storia dei suoi viaggi e delle sue missioni più o meno segrete in Francia. Riferisce come invano egli avesse avvisato Bonservizi dell'atten--- tato che contro di lui si andava tramando, come avesse avuto i primi sospetti sull'opera di Matteotti in relazione alla fine del segretario· del fascio di Parigi, e con1eda tempo andé}sseall_aricerca di tali prove. Nel suo lungo interrogatorio, interrotto solo da qualche fiacca contestazione del Presidente e del P. M., Dumini ancora una volta proclama che il sequestro di Matteotti fu dovuto solo alla sua iniziativa personale e sorse per improvvisa risoluzione quando, per caso, inco?- \rò il deputato il fatale pomeriggio del -dieci giugno. « lo solo ho agzto -io solo ho dato ordine di portare via il deputato... >). Viola, Volpi, Malacria.~. egli non li conosce, cioè ii, conos·ce apwpena perchè fascisti, arditi anche 'loro, perchè abitavano ·al Dragoni anche loro, ma non erano con lui nella macchina quel pomeriggio, gH altri che eseguirono i} suo ordine erano fascisti di Napoli e di Firenze di cui non ricorda neppure i nomi, e i volti... Il monotono racconto, in cui le menzogne più grossolane si sonc)- mescolate con il cinismo più ributtante (menzogne smentite in pienodalla logica dei fatti· e dalle ·prove) durò tutta ·1a prima giornata del processo, n1a non parve comn1uovere e tanto meno persuadere nessuno:·, faceva però parte della messa in scena e doveva servire, più che -altro, nelle intenzioni della difesa, a dipingere la figura di Mat-• teotti facendolo appàrire l'uomo nefasto della opposizione che tramava ali' estero contro la vita dei fascisti e contro le istituzioni del Paese~ Biblioteca Gino Bianco

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