68 appena intuì nella scon1parsà dèl deputato la possibilità di un delitto agl senza indugio per rintracciare i colpevoli. Bastava a tal punto do111andarsi, come mai il candido e innocente De Bono, infonnato il dodici giugno della scomparsa dell' on. Matteotti, alla quale sembra non dare peso, ritenendo che egli fosse partito per Vienna, si affrettava subito dopo a impartire l'ordine d'arresto di' Dumini, del quale nessuno sino a quell'istante, quando ancora non si erano raccolte le depc~.izioni circa la- macchina e l'aggressione al deputato, poteva conosce~·e l'attività e la presunta colpevolezza? Se ·egli si era affret-, tato a far arrestare Dumini, e operare i sequestri nella camera 76 del1' albergo Dragoni, vuol dire che evidentemente sapeva molte cose sul conio di Dumini e compagni, ed era a conoscenza della preparazione ed organizzazione del crimine. Ma i magistrati hanno un ottimo punto di riferimento per tranquillare la loro coscienza in proposito: e infatti ricordano « l'alta e tranquillante parola del Senato nella sentenza di proscioglim~nto del De Bono» che non permette più nessun dubbio sulla innocenza del generah~ a torto calunniato... .· Per altre considerazioni non si ritengono consapevoli dell'operato di Dumini i due giornalisti Filippelli e Naldi, sorvolando molto pruder..terr1entesu tutte le prime ammissioni latte dal Filippelli stesso1 sulla sua iuga che dimostrava la sua responsabilità, e sul tentativo di varcare la frontiera, dimenticando anche la busta con i documenti sequestrati al Filippelli al momento del suo arresto, documenti che, come tanti. altri, presero la via del Viminale e furono cosl sottratti al- . l'esante del magistrato. - I rnandanti, dopo aver escluso 111olti,tra gli imputati,· restano così identificati nelle persone di Giovanni Marinelli e di Cesare Rossi sia per le cariche da loro occupate in seno al partito e al governo, sia per i contatti avuti in precedenza con Dumini e altri complici, sia soprattutto, per la loro preoccupazione. di tentare di evitare l'arresto dei colpevoli.· Circa la causale del delitto, che sarebbe stato assai importante poter assodare, sia pure approssimativamente, anche ai fini della reisponsabilità dei màndanti, la sentenza si limita a concludere « non è dato poter affennare con sicurezza la causale del delitto, la quale però fu indubbia111e11te di natura politica». Il magistrato si prospetta è vero talune ipotesi; infatti parla delle pratiche per la concessione dei petroli Sinclair e riferisce le dichiarazioni fatte in nìerito alla Camera dal Ministro dell'Economia o:h. Corbino, ricorda anche la fiera e costante opposizione dell' on. ..lVlat-- teotti al fascismo, i suoi· propositi di produrre documentazioni contro la politica e l'operato del Governo, 111anon si traggono conclusioni de... finitive e soddisfacenti in merito alla vera causa che spinse mandatiti, priina, esecutori dopo a compiere sì orribile delitto. Biblioteca Gino Bianco
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