Vincenzo Sechi - La verità sul processo Matteotti

\ 66 , Quale è stato H n1ovente del delitto? _ 1\ tali interrogativi si danno le seguenti risposte; i cinque indivi-- du_iche erano nella macchina sono identificati per Du1nini, Viola, Volpi, Poveromo e Malacria, ma non è iden~Hicato lo chauHeur .che si dubita sia stato il Mazzola. D'altronde anche sul numero compl~ssìvo, delfo persone la senle:nza non offre tranquillanti risposte, perchè dubita se i componenti la banda fossero cinque o sei, non avendo elementi su~ficienti al riguardo e non avendo p·rove sicure sulla persona che sa~ rebbe stata vista aggrappata al predellino, 111entrela macchina correva sulla via. Flan1inia. La sentenza però non mette in dubbio che la cooperazione dsulti imputabile a tutti coloro i quali si trovavano a bordo della macchina sebbene Dumini solo abbia assunto ogni responsabilità. La s'uccessiva uccisione del deputato è parimenti imputabile a tutti costoro, perchè non si può sapere chi ha •effettivamente ucciso e non si può sapere neppure se i colpi furono vibrati da una persona o da più persone. In- tal maniera la favola inventata dal Dumini circa l'iinprovviso n1alore che avrebbe colto il deputato e ne avrebbe provocata la niorte per emottisi è 1:4espintain pieno dalla sentenza la quale dice che tale versione non: è credibile per molteplici circostanze ed è smentita in pfono da prove schiaccianti. Ed eccoci al punto ·cruciale della sentenza, laddove la decisione aveva notevole valore per le conclusioni in ordine ai. capi d'imputazione ed al rinvio 1a giudizio; il sequestro era preordinato per commettere l'assassinio oppure l'uccisione avveiJne· in seguito a risoluzione presa-per cause sopraggiunte e non prevedute? La sentenza diçe che « la uccisione di iMatteotti si sovrappose e -si aggiunse ·a1 sequestro senza alcun nesso preordinato di causalità: tra i due delitti per 1nera ed improvvisa risoluzione di coloro che d'etto sequ~stro operarono e fu determinatà da cause ilnmediate che possono supporsi 1na che non è dato di potere precisare > « Ripugna alla lo-· gica pensate a delitto pre1neditato » e su tal punto si discute e si -disserta lungamente per dimostrare come i delinquenti se avessero volut::>uccidere, avrebbero soppresso il deputato in ben altra maniera senza bisogno di attirarlo nella macchina ~ poi ucciderlo, poichè. con · mezzi più facili e più idonei lo avreb.bero potuto assassinare per la strada e poi fuggire con minori rischi e con più evidenti probabilità di non esser identificati e scoperti. ' . Il sequestro era prem~ditato e organizz~to in ògni particolare ---· aifermano. i 1nagistrati - l'uccisione avvenne in seguito per cause improvvise e senza premeditazione da parte degli uccisori. · Non dimostra però la .sentenza, e non tenta neppure di provarlo, . lo scopo dèl sequestro del deputato e le intenzioni che animarono i éinque delinquenti a commettere _tale azione criminosa ai danni del deputalo, intenzioni certo non pacifiche _le quali dovevano, di fronte a tn11 probabile e certo inevitabile reazione da parte della vittima, por-- Biblioteca Gino Bianco

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