61 * * * Un'altra frase abbastanza rovente è nella parte della Sentenza ladclove, a proposito delle arbitrarie perquisizioni operate nelle abitazioni degli imputati e dei sequestri fotti dalla P. S. senza alcun controllo da parte della magistratura- scrive « che il fatto arbitrario di perquisizioni e di sequestri è evidente e fu eseguito allo scopo di favorire i colpevoli e sottrarre traccie del reato». Tali parole che stupiscono nel contesto di una senten_za la quale ha voluto· a tutti i costi salvare l'accusato, costituiscono peraltro la più efiicace riprova del convincimento dei membri della Commissione di inchiesta del Senato, e condannano, sia pure ·moralmente, il generale De Bono, al quale il destino doveva in seguilo riservare il collare dell'Annunziata e i galloni di Maresciallo d'Italia ... Sulla costituzione della famosa e fa111igerata-CEKA la Sentenza si dilunga, e in definitiva ammette l'esistenza di tale associazione a delinquerè sorta con l'acquiescenza dapprima, poi con l'aiuto positivo del governo. Basterebbe, al proposito, ricordare i conti dell' .Albergo Dragoni e quello dei ristoranti Brecche dove si davano convegno Dumini, Volpi, Viola e gli altri amici a consumare lauti pasti, pagétti puntualn1ente e senza recriminazioni dall'Ufficio Stampa, del Presi.- dente, le agevolazioni concesse ai criminali, i finanziamenti, le facilitazioni che culminarono con la richiesta fatta personalmente dall'on. Finzi a Benito Mussolini perchè fosse rilasciato a Dumini un permanente in prima classe per tutta la rete ferroviaria... La Ce-ka esiste e funi.zona in pieno, i suoi gregari vanno e vengono dal Viminale, conoscono autorità e ne vantano pubblicaniente le aderenze e la protezione, or bene di tutto ciò nulla sa il Capo della Polizia, il quale è scagionato dalla Sentenza del Senato unicamente perchè non è stata n1ai esibita (et pour cause!!!) una dettagliata lettera scritta da .Aldo Finzi, nella quale con fatti positivi si accusava De Bono di aver organizzato la associazione a delinquere. Senza tener conto della deposizione orale dello stesso Finzi, e delle altre numerose deposizioni rese a suo tempo anche davanti al magistrato inquirente e senza riflettere che, dopo le sue dimissioni e le sue rivelazioni Finzi era perseguitato dal fascismo e minacciato di far la stessa fine dell' ono- . revole Matteotti!!! Dimenticando persino, ·particolare i1nportante, che proprio alla vigHia del delitto erano state sollecitate in Questura da parte della Direzione Generale della P. S. le pratiche per il pronto rilascio del porto d'anna proprio a Dumini, Volpi, Viola, Poveromo e Malacria, gli stessi che De Bono asseriva conoscere appena ·di nome. Mentre De Bono sollecitava con telegram.mi Iulminanti, che si è poi con1piaciuto esibire a- sua discolpà, le· varie Questure del Regno di accelerare indagini e arrestare i colpevoli, i quali, protetti non si Bibliot_eca Gino Bianco-
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