Vincenzo Sechi - La verità sul processo Matteotti

VI DE BONO E L'ALTA CORTE DEL SENATO . . IL senatore Emilio. De Bono, il qu~driu1nviro della marcia su Roma; il generale. fedifrago, su denunzia specificata e dettagliata del giornalista Giuseppe Donati, direttore de « Il Popolo » fu deferito alla Alta Corte di Giustizia del Senato per rispondere di ben quindici capi -d'in1putazione, nel dicembre del 1924. Tra le accuse, oltre a quella di aver lucrato indebitamente su ven... dite d'armi e forniture fatte al governo della Lituania, di aver favorito l'apertura di bische e aver venduto permessi a case da giuoco e di tolleranza, aver fatto guadagni profittando della sua carica e delle sue aderenze, -vi erano quelle· assai specifiche e molto gravi di_aver capeggiato la associazione di criminali denominata « ce-ka » allo scopo di perseguitare _capi e personalità dell'opposizione con violenze di ogni. genere alle persone e alle cose. Infine era accusato di « esser tra i maggiori responsabili dell'as- .sassinio di Matteotti per aver avuto conoscenza della sua preparazione e di non averlo impedito ». J\ltra accusa relativa al delitto e che comprovava la sua partecipazione era quella di· aver fornito al Dumini un passaporto falso per l'estero, intestalo al nome di Gino Bianchi, nome al quale Dumini si facBva anche indirizzare corrispondenza fermo posta a Roma e Milano. · In tale occasione emersero particolari molto importanti e anche piccanti, divulgati dalla· stampa che dopo la denunzia del Donati, vedeva_ la possibilità di ulteriori rivelazioni e scandali, e riteneva probabile un verdetto di condanna da parte del Senato che avrebbe compron1esso inevitabilmente il Governo. · - Ln luce squarciò per un attimo le ·ombre su tutto l'ambiente misterioso che si r dava -convegno al Viminale, sulla famosa contessa aniante del De Bono, avventuriera e spia di gran classe, sugli organizzatori delle aggressioni contro i deputati dell'opposizione, sui si- / Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==