40 Il venticinque luglio l'avvocato Roberto Farinacci, scrive un altra lettera al Procuratore Generale della Corte 'd' l\ppello, nella quale dichiara di assumere la difesa di J\merigo Dumini. Egli spiega tale gesto che è determinato « dal fatto che i patroni scelti dalla Parte Civile ·sono tutti uomini politici e sono precisa1nentecoloro che con i loro discorsi, con la loro stampa voglionocolpire,oltre gli attuali imputati, il Governo.Questo 11011 possianzopermetterlo. 11 f ascisrnoappartiene a noi; i nostri 1norti,il cui testa·mentopurissimo è nelle nostre ,nani, ci apparte~gono ». . Così a quindici giorni di distanza dalla pubblicazione della Ia111:oslaegge che imbavaglia la stampa, legge incostituzionale, varala proprio per non. avere più critiche e commenti al delitto Matteotti e impedire la pubblicazione di indiscrezioni compromettenti, il Segretario del Partito assume in pieno la responsabilità della difesa di Dumini, in nome del partito, qualificando il ~uo più che un mandato di fiducia un mandato di dovere. L'on. Modigliani, uno dei patroni della Parte Civile, rispose con una lunga .e nobile .lettera alle impudenti asserzioni del deputato di Cre:mona il cui gesto iu deplorato persino dall' on. avvocato Cesare Maria Maggi, uno· dei dHensori del Putato in istruttoria, il quale. apertamente ebbe il coraggio di criticarlo. Ma il patrocinio -di Farinacci doveva averè inevitabili ripercussioni sulla istruttoria, con le inframmettenze più o meno palesi, invano denunciate· dai giornali, le interviste, le minaccie e gli articoli incendiari che da allora imperversarono a getto ·continuo dalle colonne di « CreJnona Nuova » inducendo poi la Vedova della vittima a ritirare la costituzione di Parte Civile e restare assente dal dibattimento. Gesto nobile che ìu grossolanamente sfruttato dalla diiesa dei cinque assassini e interpretato come segrio di debolezza, ma che a nostro avviso nocque alla giustizia· e servì a lasciar libero campo a coloro che, osarono persino oltraggiare la meinoria del martire assassinato dal fascis1no. * * * La mattina del venti ottobre, Amerigo Dumini, che ha sollecitato un colloquio con il Consigliere Istruttore per « importanti dichiara.. zioni » è interrogato nuovamente. · · « lo intendo dire la verità circa la fine fatta dall'on. Matteotti», così inizia il racconto nella stanzetta a pianterreno di Regina Coeli l'hnputato, mentre il giudice si appresta ad ascoltare le gravi e sen-- sazionali dichiarazioni. Dumini deve fare un salto 'indietro e riportarsi nientemeno che al 1923 quando, per incarico del partito, migrò in terra francese allo Biblioteca Gino Bianco
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