Vincenzo Sechi - La verità sul processo Matteotti

25 meva « L'errore maggiore di Mussolini è quello di non az,er compreso che non si identifica un partito con lo Stato. . . Non si assoggetta un grande popolo alla volontà sovrana di partigiani; la forza degli iscritti al partito, vantata ed esaltata dal Capo del Governo, è forza illusoria perchè i fascisti non costituiscono una nazione ed è soltanto con l'appoggio di una nazione che si può creare in politica un'opera duratura». Molto interessante è la corrispondenza pubblicata sul « Times » del 20 agosto 1924 dal titolo « L'errore del signor Mus.solini » che fu riportato per intero da vari giornali dell'epoca. « Quando la prima emozione suscitata dal delitto Matteotti cessò di esser pericolosa, due vie erano aperte al signor Mussolini: egli avrebbe potuto basare la sua· politica o su· un partito fascista organiz- _ iato o su tutta la nazione italiana. Per qualche tempo egH sembrò seguisse questa via più saggia, perchè egli pronunciò parole di conciliazione e di pace nel Paese e verso i suoi alleati liberali, ed annunciò anche un programma di riforme che doveva ca1nbiare lo spirito dei suoi seguaci. Ma appare chiaro, come è risultato dal contegno del Consiglio nazionale fa~cista, _che egli ha definitivamente scelta l'altra via. La scelta è piena di pericolose conseguenze che appaiono importanti· per non dire gravi. I risultati del Consiglio rappresentano infatti la completa riabilitaizione dei « ras » e Mussolini non ha fiducia delle città perchè il fascisn10 vi è debolissimo, e più debole precisamente in quegli ambienti nei quali è più sviluppato il pensiero politico. I fascisti annunciano e proclamano che essi non intendono e non intenderanno mai permettere che il processo Matteotti si tramuti in un processo al regime. La verità, però, piac'cia ad essi o no, è che tutto il loro sistema è e continuerà ad essere sotto processo lino a che il processo giudiziario avrà dimostrato le respoqsabilità principaH e secondarie di tale delitto. Essi protestano contro il loro isolamento, dimenticando che mentre la loro pretesa di essere una elite e di avere il monopolio del Governo e del patriottismo_ li isola ipso facto, un nuovo passo' è stato compiuto nélla storia del fascismo ora che sono cessate le vive speranze che esso avrebbe introdotto un nuovo sistema politico; ed il movhnento li isola a mano a ·mano che cerca disperatamente espedienti nuovi per rompere tale isolamento. Il governo fascista può dti- . rare per il presente e probabilmente durerà per l'avvenire. Ma le differenze tra fascisti e oppositori sono così fondamentali e così vive che una reale e positiva conciliazione sembra esser fuori del dominio pratico della politica ». · Tali parole premonitrici, rispecchiavano in verità• la situazione come era e çome si profilava all'orizzonte mentre mettevano bene in chiaro anche le responsabilità del Governo a proposito del delitto. 3 Biblioteca Gino Bianco

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