9 più partiti che si controllano, si combattono e si alternano al potere - così scriveva nel 1924, Ivanoe Bonomi nel suo acutp libro " Dal so: ·. cialismo_ al Fascismo " -- ma un solo unico dominante partito, anzi nzovimento come dapprima voleva esser chiamato. Che raduna e conf ondc in un sol blocco tutti gli elementi nàzionali, cioè auelli che negano ogni altra realtà per esaltare soltanto la nazione, e li contrappone agli elementi antinazionali da estirpare dalla . società italiana nella quale non debbono aver alcun diritto di citladinanza ». * * * Nei primi mesi del 1924, avvengono le elezioni volute da Mussolini, per rinforzare la sua posizione e poter ottenere una maggioranza schiacciante alla Camera contro le opposizioni, che ancora potevano e dovevano dare preoccupazioni al gòverno. Elezioni che, con i sist~mi di violenze, corruzioni e brogli, portarono a Montecitorio una nuova. f?la?ge di deputati, alcuni minorenn.i, pronti alla lotta contro le oppos1z10n1. Nelle province la situazione·· era però sempre irr1mutata e le violenze si succedevano con ritmo in1pressionante: devastazioni di circoli politici, bastonate e aggressioni a: deputati socialisti e popolari, minacce _e provocazioni contro operai e. sciogli1nento di associazioni mentre la stampa fascista imperversava con il linciaggio più irruento e con le più grossolane ingiurie contro· gli avversari del fascismo. Dopo i fatti della Brianza che culminarono con la devastazione di circoli religiosi e persecuzioni contro i cattolici, il 13 aprile·« l' Osservatore Romano » denunziava « la pericolosa psicologia per la quale dopo un anno e mezzo di potere legale, di sanzioni legali, di mezzi e di governo, vi sono ancora individui e nuclei che continuano indisturbati le loro violenze efferate... ». · A tali parole Farinacci dalle colonne di «·Cren1ona Nuova» non trova di meglio che rispondere dicendo che si trattava di circoli politici, non religiosi e quinçli erano perfettamente lecite le violenze e gli assalti dei fascisti ... La e-risi in seno al partito, con gli atl~cchi alla politica ·finanziaria di De Stefaiti, difeso da Mussolini, porta come conseguenza l'allontamunento dei dissidenti capitanati da Massimo Rocca che è espulso dal partito. Ed è opportuno ricordare la lettera che egli in tale occasione inviava al Duce « ti avverto che la situazione nelle provincie è assai grave e che il fascismo per ragioni d'inel'zia e di convenienza non sà e non vuol mutare sistema; se neppuré il partito sà dare una legge ferrea e una disciplina consapez,ole al popolo italiano, bisogna davPt:ro disperare del/' avvenire del/' ltalia » . • Biblioteca Gino Bi-anca·
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