U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 63 — s naio per trattare di un armistizio e stabilire una linea di demarcazione, in attesa delle decisioni della Conferenza di Parigi, riuscì infruttuosa: i delegati si separarono dopo pocbi giorni, senza aver concluso nulla. Nuovi conflitti si poterono evitare in seguito all'intervento del colonnello German Miles, capo di una missione militare americana, cbe si trovò a Graz i n quei giorni ed indusse le due parti ad accettare una linea di demarcazione da lui scelta. Ciò nondimeno, una ventina di giorni più tardi, i l 10 febbraio, si addivenne a nuove tratta– tive fra Tedeschi e Slavi a Marburg per la creazione di una zona neutra fra i due territori. Ma gl i urt i armati non sono cessati fino ad oggi. Intanto i l memoriale presentato alla Conferenza di Pa– r igi i l 18 febbraio dalla delegazione serba (o meglio jugo– slava) chiede pel nuovo Stato un confine-verso Nord che in– cluderebbe in esso una buona parte-della Carinzia, con Her- magor (Sveti-Mobor), Villacb (Djelak), lo stesso capoluogo della provincia, Klangenfurt (Celovec) e Vòlkermarkt, come pure gran parte della Stiria. I l confine proposto si mantiene in genere parallelo al corso della Drava, seguendolo ad una distanza media di una quindicina di chilometri dalla riva sinistra del fiume, da Klagenfurt fino a Sud di Pecs (Cinquecbiese, Pùnfkircber) i n Ungheria, ma forma verso Nord, sul confine fra la Stiria e l'Ungheria, un vasto saliente i l cui vertice giungerebbe, fra le vallate dei fiumi Mar e Paab, fino a poca distanza da Graz. Però se è vero cbe i l confine etnico degli Sloveni non coincide col confine amministrativo della Carniola: cbe vi sono secondo le statistiche ottantamila slavi in Carinzia me– ridionale e quattrocentomila in Stiria meridionale; che gl i Sloveni, come abbiamo detto tentano di conquistare tutta la sinistra della Drava, è pur vero cbe un confine che volesse comporre equamente i motivi geografici coi nazionali, do– vrebbe partire dal crinale delle Karawanken, poco a oriente di Villach, raggiungere subito dopo la Drava e seguirla fino a Marburg, lasciando Yillach e Klagenfurt all'Austria tedesca. Non è sostanzialmente dissimile i l confine tracciato alla fu– tura Jugoslavia da sir Arthur Evans patrocinatore fervido di questo popolo. Questa frontiera lascerebbe in tex*ritorio austro-tedesco alcune migliaia di Sloveni cbe lo stesso Bulletin Yougoslave

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