U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
1 — 52 — nelle clausole riguardanti i l futuro assetto dell'Europa orien– tale, nella spartizione delle terre asiatiche ed africane. Invece proprio nella questione del Reno l'imperialismo francese non ha osato o non ha potuto mettersi i n contrasto con i l programma wilsoniano. La Francia non ha ottenuto al di là delle provinole irredente territori da annettersi ma soltanto risarcimenti economici. Tre diversi tracciati della frontiera tra Alsazia e Lorena, Prussia Renana e Palatinato erano presi in considerazione dagli, scrittori politici francesi che durante la guerra cerca– vano di precisare i l programma della Francia vittoriosa. La frontiera che era stata quella della Francia dal 1815 al 1871 e aveva poi delimitata la « Terra d'impero » sotto i l regime tedesco era da molti .considerata insufficiente ed ingiusta perchè imposta dal Congresso di Vienna quasi per punire la Francia dopo i Cento Giorni. Quella del 1792 comprendeva i comuni che di propria iniziativa si erano aggregati alla Repubblica Francese : un tratto della Sarre con Sarrelouis, una striscia di terreno a nord di Wissembourg ed i piccoli territori distaccati di Schaum- bourg e di Landau. Nel 1814 al primo trattato di Parigi la Francia aveva perduto l'alta valle della Lauter e qualche lembo del paese della Sarre. Ma oltre a Sarrelouis conser– vava anche Sarrebruck, nonché un territorio continuo fra Landau e i l Reno. V i furono tentativi, da parte della politica francese, di ottenere ora dopo la grande vittoria una frontiera che cumu– lasse tut t i i vantaggi del 1792 con quelli del 1814. Ma la Conferenza di Parigi limitò la « riparazione dell'ingiustizia comméssa nel 1871 » alla restituzione pura e semplice dei territori ceduti alla pace di Francoforte. Anche la frontiera^ del 1814 (combinata con quella del 1792) non avrebbe soddisfatto le aspirazioni economiche che nei circoli industriali e finanziari francesi erano andate so* vrapponendosi alla grande « quistione morale » della Alsa– zia-Lorena. Non avrebbe cioè risolto completamente a favore della Francia la rivalità siderurgica che si esprime nel b i – nomio Briey-Sarre. Lo sviluppo, dopo i l 1882, delle miniere e delle fonderie di Briey a pochi chilometri dalla frontiera tedesca, fornì alle brame espansionistiche del pangermanismo un argomenta \
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