U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
» — 46 — si sarebbero dovute prendere per assicurare le nazionalità delle regioni di confine, avrebbero causato'dei torbidi, ecc. ecc. Palmerston insistette : ma i l governo danese si mantenne nel– l'opposizione. Le istruzioni date dal ministro degli Esteri Kunth ai suoi rappresentanti all'estero, era di giungere con le concessioni fino alla linea Husum-Slì, in modo che Husum unico porto nel Mare del Nord restasse alla Danimarca, e Slesvig alla Germania. Al la fine d'ottobre Palmerston elaborò un altro progetto con una linea divisionale da Plensborg che sarebbe rimasto alla Danimarca, a Oksholm all'altezza dell'isola di Fohr; ma non trovando appoggi nè nel governo danese, nè nella popo– lazione dei ducati, desistette dalla sua idea. La Danimarca era allora in preda ad un nazionalismo che non ammetteva accomodamenti. «Non abbandonare nulla — diceva l'inno patriottico di P. Holst al Re — poiché sap– pilo : prima che tu perda un sol metro di terra dei nostri avi, noi combatteremo tutti fino all'estremo, noi cadremo tut t i come un sol uomo». E contro la spartizione s'erano dichia– rati gl i Slesvighesi rifugiati a Copenhaghen. Etano giunti a minacciare l'unione con la Germania piuttosto di essere divisi. Le varie voci di protesta contro questa corrente sì nociva agli interessi danesi, non ebbero eco o furono sommerse sotto la riprovazione generale. Nel maggio del 1849 H. E. Schock pubblicò i l suo corag– gioso opuscolo « la spartizione dello Slesvig » in cui i l prin– cipio di nazionalità è per la prima volta nettamente posto alla base della quistione. Egli non considera la spartizione . come i l minimo malo, ma come l'unico modo di risolvere equa– mente i l problema. I partigiani dei di r i t t i politici e storici insorsero sdegnati: l'idea della spartizióne fu così messa da parte: molti dei suoi stessi fautori finirono per passare nel campo avversario. Maggiore fortuna ebbe invece i n Germania. I l conte Bernstorff, divenuto nel 1861 ministro prussiano per gl i esteri, cercò di farla prevalere ma se trovò l'appoggio delle grandi potenze, ebbe contro di sè l'opposizione della Danimarca e dell'Austria che clava molta importanza all'inte– grità dei ducati.
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