U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 38 — • cere alla patria, pubblicava i l 10 maggio del'15 questa nobile ed elevata dichiarazione che può considerarsi come l'espres– sione dei migliori spiriti del Belgio. «Ultimamente abbiamo inteso, non senza sorpresa, da un f uomo le cui funzioni dovrebbero rendere prudente e riser– vato in politica estera, le seguenti parole: " Al la conclusione della pace, bisogna che sia resa giustizia al Belgio coll'al- largamento delle sue frontiere. La Zeelandia ci deve apparte– nere come complemento della Schelda i l cui sbocco non deve essere chiuso a coloro che volessero venire ad aiutarci a di– fendere Anversa. Anche all'est noi dobbiamo avere le nostre frontiere più logicamente tracciate. I l nostro paese è troppa piccolo per la sua popolazione,,. E aggiungeva: " Coloro che annetteremo saranno incantati d'essere Belgi „. « Poiché non è la prima volta che sentiamo ripetere tal i cose, crediamo utile di precisare, a questo proposito, ciò che abbiamo già detto nel nostro primo numero-'-programma : 1°) Non abbiamo visto in alcun luogo delle popolazioni confinanti manifestare i l desiderio d'essere Belgi. 2°) I l Belgio ha vissuto felice e prospero dal 1839. Non può e non deve volere ad alcun prezzo e sotto alcun pretesto annettersi dei territori occupati da stranieri indifferenti o ostili. I l fatto d'aver compiuto i l nostro dovere e salvato i l nostro onore resistendo alla Germania che, sotto falsi prete– sti, intendeva annettersi noi, e i l nostro Congo, per imporci la sua Kultur ch'essa stima superiore alle nostre libertà co– stituzionali, non ci giustificherebbe se ci lasciassimo vincere dalla passione della Chilometrite troppo contagiosa, ahimè!, tra le grandi e piccole potenze, col pericolo d'essere indotti a diventare una potenza nociva. « Noi vogliamo restare neutri, perpetuamente neutri. Dopo 84 anni di neutralità (1), abbiamo provato a tut t i , anche alla nazione dotata di Kultur, che la neutralità non è affatto no– civa alla civiltà. Questa prova è parsa generalmente peren– toria, a tutto i l mondo intelligente. Questo basta alla nostra ambizione, che è completamente estranea allo spirito e ad ogni desiderio di conquista. Padroni in casa nostra, inten– diamo rispettare la libertà degli al tri e non abbiamo alcuna voglia d'immischiarci nei loro affari, ritenendo questa pre– tesa sommamente impertinente. A coloro che vorrebbero far- (1) Contro la neutralità vi è una corrente assai diffusa. Cfr. Foce dei Popoli– li. I I « I l Belgio e la sua neutralità » di R. Dupierreux.

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