U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

« Insorgeranno contro di loro i morti a cui fu mentito; le madri e le spose in lutto ed in pianto i l cui sacrificio è scon– sacrato. Insorgeranno contro di loro i popoli che avevano sanguinato e sofferto nella speranza ideale che i l loro sangue ed i l loro dolore non potevano che fondare, per gl i umani, un regno d'amore e che oggi, tragicamente delusi, temprano i cuori e le forze per non disperare dell'avvenire del mondo. «Non ci siamo battuti per consegnare la Sarre alla Francia, i mari all ' Inghilterra, i miliardi agli Stati Uni t i , i l mondo a tutti e tre. Abbiamo offerto i l petto alla mitraglia ed al can– none per abbattere i l militarismo prussiano, per punire non per distruggere i l popolo tedesco. Ci siamo battuti per costruire un mondo nuovo, i l mondo dei popoli, sulle rovine dei pr i – vilegi e delle caste antiche. « Occorre rinnegare questo Patto. Occorre prepararsi a far discutere la « pace », la vera pace, la pace degna del sacri– ficio e della speranza delle moltitudini da al tri plenipoten– ziari che siano interpreti della volontà delle nazioni assai più che non lo siano i plenipotenziari nominati per decreto reale. Popoli è la vostra ora ! ». Con una lettera pubblicamente diretta alla Italia del po– polo l'on. Bissolati approvava i l contegno del valoroso gruppo -che. rimane fedele anche contro Wilson ai principii wilsoniani. «Oggi, dopo aver vinto, -siamo a domandarci: L'ideale per cui fummo orgogliosi che le nostra Itàlia avesse fatta la superba offerta dei suoi sacrifici e del suo dolore, questo ideale dobbiamo noi rassegnarci a vederlo morire? «L'ideale non è che i l senso della realtà che si rinnova, la coscienza anticipata di quella che deve essere la realtà del domani. Ebbene, noi sentiamo, malgrado le delusioni di que– st'ora, la certezza di un tale domani in cui l'ideale nostro sarà realizzato, anche perchè la guerra ha creato la necessità fatale ineluttabile del suo realizzarsi. « Infranto i l tentativo di dominio mondiale della Ger– mania, liberata la Germania stessa dal dominio delle caste feudali, frantumato l'impero degli Absburgo, distrutto per sempre lo zarismo, mandati via gl i zar minori e crollata la mostruosa dominazione ottomana, i popoli si trovano vi – cini ad essere direttamente padroni e responsnbili del loro «destino, così nella vita interna come in quella internazionale.

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