U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 28 - rata, con una censura sulla stampa intesa non tanto ad im– pedire la divulgazione di idee o di notizie che potessero, co– munque, direttamente o indirettamente, giovare al nemico, quanto a sopprimere ogni critica rivolta all'operato del go– verno in generale e di qualche ministro i n particolare. Non è possibile dimenticare che i l movimento parlamentare da cui fu travolto i l ministero Salandra fu determinato appunto dalla ostinazione del governo di non volersi porre in diretto contatto col Parlamento, di non voler uscire dal silenzio e dall'isolamento presuntuoso in cui s'era trincerato. E la nota più bizzarra di quella crisi fu che Fon. Salandra fu costretto a lasciare i l potere, mentre al potere rimase proprio quel- Fon. Sonnino che della politica taciturna e chiusa, tanto de– plorata, era i l principale, forse l'unico vero responsabile. Rimase Fon. Sonnino e rimase la sua politica la quale s'iden– tificò quasi sempre con la politica del nazionalismo, dichia– rato o no. Tutta la situazione politica italiana fu dominata dai nazionalisti i quali furono anche inviat i all'estero ad ac– quistare amicizie e simpatie all'Italia. «Questa è la politica che oggi fallisce clamorosamente e di cui non si può, in buona fede, attribuire alcuna respon– sabilità alla democrazia. A meno che non si voglia chiamarla responsabile, e in ciò potremmo esser d'accordo, del non aver saputo essere se stessa, dell'essersi in gran parte accodata, per un errore di prospettiva politica o per l'illusione di gua– dagnare popolarità e di rinverdire impallidite speranze elet– torali, a quel nazionalismo che la ripaga di tanta gratitu" dine, del non aver saputo mantenersi unita e salda per im– porre, alla guerra e alla pace^ diversi condottieri ». (Secolo 15 maggio 1919). 4 All'ultima osservazione del giornale milanese potrebbe aggiungersi, quasi a schiarimento, ciò che scriveva un foglio romano di opposte tendenze. « Durante la guerra fu creata —e resa praticamente ese– cutiva mediante la censura — una specie di semideificazione dei condottieri politici e mi l i tari delta guerra. Era rigorosa– mente proibito di parlarne, se non per dire che gl i uni ave– vano oscurato i l genio di Napoleone e gl i al tri si erano la– nciato indietro di una incollatura Cavour. « Si esprimevano, bensì, in privato opinioni un po' più... •sincere e si narravano episodi atti a gettare l'ombra del dub-

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