U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 25 — « Se lo Statuto della Società delle Nazioni fu approvato durante l'assenza della nostra Delegazione da Parigi, i l fatto non esclude la responsabilità dell'Italia, così come non la esclude nel trionfo dei principii imperialistici, rivelati dal testo del Trattato di pace. L'incapacità e l'insipienza degli onorevoli Orlando e Sonnino si rivelano sempre più i n modo madornale, specialmente dopo l'affrettato ritorno a Parigi, non preceduto da nessun richiamo, ma forse soltanto da intimidazioni. « Al la poca simpatia che l'estero nutriva per noi, abbiamo aggiunto una quantità di colpe e di così grossolani errori di– plomatici, che la débàcle doveva necessariamente arrivare. « Piange i l cuore a pensarci, specie quando appare chiaro che — se a Parigi v i fossero andati uomini capaci — noi avremmo potuto avere una posizione preponderante nella preparazione della pace, ed avremmo potuto impedire che la •coalizione imperialistica anglo-francese giungesse a circuire Wilson ed a legarlo al proprio carro. « Abbiamo — è malinconico, molto malinconico dirlo — raccolto quel che avevamo seminato ». Così scriveva Giovanni Shogar (Italia del Popolo, 13 1 maggio). « I n maggio 1919 l'Italia si sente diminuita e delusa, in situazione d'inferiorità rispetto a Francia, Inghilterra ed America. Questa situazione s'è erbata a Parigi dal gennaio al maggio. Ma in gennaio, quando cominciò la Conferenza, l 'Italia non era in situazione d'inferiorità. Nessuno le negò i suoi due posti nel Consiglio dei Dieci e i l suo posto nel Consiglio dei Quattro. Essa cominciò i l suo giuoco, come tut t i gl i al tri , con le sue carte e i sudi voti. Se la partita non è andata bene, ciò si deve al modo i n cui hanno giocato gl i al t r i e al modo in cui^ùa - giacato i l'Italia. ^ £VVA" (à\q^. $X &V * « Essa poteva scegliere, se vogliamo limitare la nostra indagine alle direzioni principali, ira una dottrina che pro– mettesse la pace giusta è d'equilibrio con applicazioni leali e integrali dei principi, con sanzioni severe ma tollerabili pei vint i . I n questo caso essa avrebbe mirato sopra tutto a costituirsi una situazione di libertà politica e di autorità mo– rale nella nuova Europa, traendo per gl i al tri e. in primo luogo per sò vantaggi di ogni sorta da stipulazioni che ren– dessero possibile un lungo periodo di pacifico sviluppo e di prospero lavoro. *

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