U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 24 — « Ci consta — scriveva i l Messaggero qualche giorno dopo — che i l Comitato di propaganda jugoslava di Par igi ' ha fatto... omaggio al presidente Wilson di un'antologia vo– luminosa con la raccolta di tutto quanto contro i l presidente è stato detto e pubblicato in Italia, dal giorno dell'infelice Messaggio che determinò l'allontanamento da Parigi della, delegazione italiana. I n questa antologia figura in extenso i l violento discorso che Gabriele d'Annunzio tenne all'Augu– ste© e di cui la censura non permise ai giornali italiani la integrale pubblicazione ; e sono riprodotti vari brani dei di– scorsi antiwilsoniani di Sem Benelli. Antologie simi l i , sono state compilate per i governi di Francia e d'Inghilterra. E poiché alla raccolta di questo florilegio polemico ha presie– duto la più bieca perfidia è facile immaginare la impressione destata da tanta virulenta prosa, nell'ora in cui i nostri ple– nipotenziari combattono per i l successo di formule concilia– tive soddisfacenti». L ' Unità (17 maggio) dava una esatta definizione del– l'orientamento che a l'opinione pubblica italiana tentava di suggerire tutta la stampa ministeriale. « Sta bene : la colpa ò tutta degli alleati. Non avremo Fiume ? Colpa degli alleati. L'avremo male, a metà, i n prova? Colpa degli alleati. Non avremo colonie ? Colpa degli alleati. Le condizioni dei nostri emigranti saranno peggiorate ? Colpa degli alleati. Non avremo indennità ? Colpa degli alleati. Non avremo autorità ? Colpa degli alleati. Saremo >soli tra un'al– leanza- anglo-francese ad occidente ed un'alleanza slavo-greca ad oriente ? Colpa degli alleati. Contro noi, e coi nostro per– messo, rinascerà qualcosa che assomiglierà all'Austria-Un– gheria, come la figlia alla madre ? Colpa degli alleati. « I nostri delegati politici, militari , finanziarli, burocra– tici, con le mogli, le figlie, i f igl i , gl i amici, ' i clienti, che essi si sono regalmente portati dietro nella lunga villeggia– tura parigina, sono innocenti, tut t i innocenti. La parola d'or– dine è di picchiare, a parole, sui var i i Erodi —Clemenceau, Wilson, Lloyd George — che di quegli innocenti hanno per– petrato la strage : e, se mai, di dir bene del principe von Biilow nella prima pagina del giornale che difende, come può, i l barone Sonnino da tutte le correnti d'aria libera, esal– tandone l'alta politica, i precisi programmi, la opportunità squisita, i l « senso della realtà »

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