U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 214 — nelle preghiere, tutte le forme della vita religiosa e sinagogale provano in modo abbastanza chiaro ed impressionante che la volontà della Nazione non concepisce altra soluzione, altra sal– vezza dalla miseria secolare ed attuale che i l ritorno in Pale– stina, alla quale in realtà nessun altro popolo ha nè può avere alcun diritto ed aspirazione nazionale. Soltanto per gl i Ebrei la Palestina costituisce una Patria storica: soli gl i Ebrei hanno creato nella Terra Santa i grandiosi edifizi delle immor– tali civiltà religiose ché si fondano sulla Bibbia; soltanto gl i Ebrei sono collegati alla Palestina da mille legami di senti– mento e di pensiero; e negli ul t imi trent'anni hanno fatto meravigliosi sforzi per redimere la terra di Palestina trascu– rata e deserta durante la loro assenza. Consci delle difficoltà esterne che l i attendono nella nuova vecchia patria, per venti secoli incolta, male amministrata dal Governo Ottomano e impreparata per molti al tri aspetti a ricevere la sua popolazione; compresi delle difficoltà interne nelle quali verrà a trovarsi una gente urbana di artigiani, di commercianti e di intellettuali, trasportata di un colpo in un paese eminente– mente agricolo, gl i Ebrei sanno che la ricostituzione del loro centro nazionale non può essere che lenta e graduale e non può avvenire che con l'aiuto attivo e disinteressato delle grandi Potenze. E per questo essi non domandano oggi, la proclama– zione immediata dello Stato ebraico. Ma domandano che alla Palestina ebraica sieno fatte condizioni e sia dato modo di svilupparsi liberamente secondo i bisogni reali e gl'ideali di cultura del popolo che dovrà ricercarla. Quello che si richiede sopratutto è che la delimitazione dei confini tenga conto, oltre che dell'insegnamento della Storia,, delle vie commerciali esistenti o da crearsi perchè si possa sviluppare una vita economica vigorosa e indipendente. I prin– cipi su cui si deve quindi basare la delimitazione dei confusi della Palestina sono sopratutto storici, geografici ed economici.. La frontiera occidentale della Palestina è i l mare. Disgra– ziatamente la costa della Palestina e la frontiera dall'Egitto al Carmelo sono prive di porti naturali, e se ai tempi di Roma ci furono uno o due porti importanti, è dubbio se metta conto spender tanto danaro nella costruzione di porti artifi– ciali. I l vero porto della Palestina sul Mediterraneo sarà Caifa. L'ampia baia sul lato nord del Monte Carmelo è destinata a diventare una grande stazione marittima: i l ter-

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