U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

Slesvig, la Pologna, la Boemia, la Jugoslavia sono « restitu– zioni » non conquiste. Contro una sola nazione — quella ger– manica — i l non spento timore dei vincitori di oggi può in– dur l i a violente spoliazioni: perciò l'Alto Adige non ci è contestato; ma anche di fronte ai Tedeschi, la Francia — alla quale più di ogni altra nazione si è disposti ad indulgere— non ha potuto realizzare pienamente i suoi disegni imperia– l ist ici ; la Sarre non sarà francese (o quasi) che per quindici anni. Occorrevano dunque una grande circospezione, una dut– tilità, un'arte persuasiva eccezionali per far valere i di r i t t i dell'Italia. E per Fiume rimanevano ancora argomenti di ca– rattere economico interessanti i traffici marittimi, dunque tutto i l mondo anglosassone e non soltanto l'assetto commer– ciale dei popoli danubiani. Tutti questi problemi ingrati oltre che molti al tri parti– colari, derivanti dalla scarsa educazione politica dei ceti diri– genti . italiani, avrebbero dovuto preoccupare intensamente la coscienza degli « uomini di Stato » cui era affidata la nostra sorte dinanzi all'Areopago di Parigi. Naturalmente non ne fu fatto niente ; nessun metodo serio, nessun quadro generale; nessuna « visione » scaturita dai cervelli parlamentari e burocratici. Un empirismo ne– ghittoso, una retorica provinciale, una selva di meschini in– ganni formano tutte le risorse di cui si dispone per « ricreare la storia,». Ed i «pezzi di carta» sui quali si credeva di avere fondato aere perennius l'avvenire dell'Italia sono uno ad uno portati via dal vento. I l giornale romano "reputato fedele all'on. Orlando so– stiene ora la necessità di « pubblicare gl i accordi « cosidetti di San Giovanni Moriana » perchè si sappia finalmente che cosa contengano. 11 rifiuto di riconoscerli opposto dall'Inghil– terra non ci è stato posto ora a Parigi, ma ci fu significato prima dell'armistizio : anzi in un tempo i n cui l'Intesa aveva ancora molto bisogno di noi ». (L'Epoca, 6 maggio). Avrebbe potuto i l problema austriaco o della « Confede– razione Danubiana » essere i l pernio di una organica azione politica italiana?. Malgrado autorevoli avvertimenti, l ' I tal ia ufficiale e la grande maggioranza del pubblico ha preferito disinteressarsene. D'altronde sarebbe stato uno sforzo d'intelligenza troppo portentoso : bisognava considerare sul serio i l diritto di auto-

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