U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

- 199 — Ma i nuovi accordi appena noti produssero vivo allarme in Francia, dove si vedevano*svanire i risultati di una poli– tica secolare nel Levante. Allora i l governo corse, ai ripari ed escogitò una sorta di contrappeso all'influenza inglese. Non si era proposto una volta (era anche uno dei 14 punti di Wilson) di ridurre l'autorità del Sultano ai^paesi turchi, sottraendogli Costantinopoli e gl i Stretti e dandogli come sede Brussa ? Ebbene, la Francia doveva avere i l mandato su tale regione turca, circoscritta ai tre distretti- settentrio– nali dell'Anatolia (Brussa, Castamuni e Angora), e con ciò avere sotto la sua protezione i l Sultano. Ma quei tre distretti erano stati promessi e in un certo senso offerti con tutta l'Anatolia turca al mandato italiano. Ed ecco allora proporre dei compensi per l'Italia. La Fran– cia rinunzierà in suo favore alla Cilicia, troncata della parte più ricca, quella ad oriente di Mersina. Nello stesso tempo l 'Italia manterrà la parte meridionale del vilayet di Aidin col porto di Scalanova ; e poiché nella Anatolia settentrio– nale sono le sospirate miniere di Eraclea, l 'Italia v i avrà^ una concessione. L A VOLONTÀ D E I PROTETTI . • La storia di queste discussioni mostra qual peso si sia dato alla volontà dei protetti. Le cinque grandi zone in cui vivono i cinque popoli più importanti e numerosi dell'impero smembrato (Turchi - Ar– meni - Greci - Soriani - Arabi) davan modo all'Intesa di di– videre i mandati tra le grandi potenze (America - Italia - Inghilterra e Francia) più la Grecia, senza trascinarsi in que– sti odiosi, negoziati che han posto Italiani contro Greci, Fran– cesi contro Inglesi, che han chiuso le porte della Conferenza a coloro ohe avevano lottato fino dalle prime ore contro i Turchi, gl i Armeni, e che sono stati condotti senza alcun r i – spetto dell ' integrità dei popoli. * La parola decisiva non è stata ancora pronunciata. Ma una soluzione che non armonizzasse innanzi tutto tra loro gl i interessi dei popoli che attendono non un piano di sfrut- tamqnto ma un piano organico di ricostruzione nazionale af– fidato temporaneamente alle grandi Potenze, dovrebbe essere ripudiato e combattuto nei Parlamenti da tutti i partiti de- craticmoi del mondo. i

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