U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
— 197 — volontà di qu^sla. Ma l'altro replicò che i l governo inglese con– siderava i l patto in parola come decaduto e che di ciò aveva dato comunicazione a tempo opportuno al governo italiano. I l fatto era vero. I l governo inglese, in un'epoca impre– cisata (ma molto probabilmente quando esso aveva bisogno di disporre di Smirne per accreditare, dopo la catastrofe di 'Costantino, i{ governo di Yenizelos), notificò al governo ita– liano che i l trattato del 21 agosto 1917 doveva considerarsi nullo, perchè era Venuta a mancare una sua condizione es– senziale, i l beneplacito della Russia. Ma trattavasi di una vera condizione necessaria alla va– lidità del trattato ? o non era piuttosto, come è verosimile, una riserva pel caso che la Russia « alleata » si opponesse a quelle stipulazioni in nome dei suoi veri o presunti interessi nelle regioni assegnate all'Italia, dove — non bisogna dimen– ticarlo — l'elemento ortodosso è notevole ? Un colpo più duro di noi riceveva la Francia in.quello stesso periodo di tempo.. Mentre i l Quay d'Orsay faceva conto di trarre profitto- dalla scomparsa della Russia per modificare a proprio favore i patti del 1916, ecco sorgere la figura del– l'emiro Feysal, venuto a Parigi a rappresentare la nuova Arabia indipendente. Con un memoriale del primo gennaio 1919 l'emiro dichiarava che egli era venuto per ottenere la liberazione dall'antico giogo di tut t i i fratelli arabi delle va– rie regioni d'Asia: Siria, Jrak, Gezireh, Hegiaz, Negid, Jemen. Riconosceva che non in tut t i quei territori si poteva intro– durre un unico regime. Per la Francia fu un grave colpo questo di volerle sot– trarre la Siria, defraudandola del frutto di una politica più che cinquantenaria. La reazione fu vivace e ci fu un mo– mento i n cui i rapporti fra i l Quay d'Orsay e l'emiro parvero assai tesi. Negli ambienti inglesi si riferiva con ostentata preoccupazione la minaccia di.snudare la spada, se i Francesi avessero occupato Damasco. Quasi contemporaneamente una nuova difficoltà nasceva pei Francesi a nord. Gl i Armeni si presentavano a chiedere la costituzione di uno Stato indipendente con la riunione dei sei vilayet ottomani di Trebisonda, Erzerum, Kharput, Diar- bekir, Yan e Adana, oltre ai governatorati russi di Kars ed Erivan ; e chiedevano a un tempo che i l loro Stato fosse assi– stito dagli Stati Uni t i quali mandatari della Società delle
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