U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

* • • — 195 — • può supporre inoltre che ci doveva essere qualche stipula– zione riguardante la Palestina. Evidentemente, dunque, allora si pensava a una mutilazione dell' impero ottomano, non già alla sua spartizione. Questo proposito appare anche dall'arti– colo 9 del nostro trattato di Londra del 26 aprile 1915. Nel trattato di Londra non si fa menzione di Costanti– nopoli; i l che farebbe supporre che i l relativo accordo a tre sia stato posto a conoscenza dell'Italia solo più tardi. Ma in– tanto erano cessate le ragioni (impresa dei Dardanelli) per cui al l ' inizio del 1915 la Russia poteva, in un certo senso, ricattare gl i Alleati, e allora furono questi a premere sulla Russia per completare gl i accordi d' Oriente a proprio pro– fitto. Ne derivò i l trattato del 16 maggio 1916, di cui Trotzky ci ha fornito i l testo. La Russia otteneva le provincie di Erzerum, Trebisonda, Yan e Bitls, e una parte del Kurdistan limitato dalla linea Musch-Sert-Ibn-Omai-Amatia-Frontiera persiana. La Francia otteneva la striscia costiera della Siria,, i l vilayet di Adana e un territorio limitato a sud dalla linea Aintab-Martin nuova frontiera russala nord dalla linea Ala-Dagh-Zara-Egin-Khar- put. !L' Inghilterra la Mesopotamia meridionale con Bagdad e i porti di Khaifa e San Giovanni d'Acri (i due soli porti di Palestina uni t i al l ' interno da un'a ferrovia). Alessandretta era porto libero. Tra i possessi francesi e inglesi si doveva creare una confederazione di Stati arabi o uno Stato arabo indipendente, .ma diyiso in zone d'influenza. La Palestina doveva essere sottoposta a un regima speciale da fissare me– diante accordo tra la Russia, la Francia e V Inghilterra. Le indicazioni territoriali di cui sopra non sono molto precise. A l trattato erano allegate, secondo quel che sappiamo, delle cartine in cui era lasciato ancora indeciso l'estremo confine occidentale russo sul Mar Nero, ma eran ben deter– minati gl i altri. Sì può dunque ritenere che dal Kara a Ibn Omar i l confine russo combaciasse con quello francese; e così, nonostante quel che potrebbe far supporre intesto, i territori francesi inglobavano Siva a nord, Aleppo e Damasco in Siria, e si spingevano fino a Mossul ad est. L'accordo era stato stipulato all' insaputa dell' Italia. Ap– pena avuto sentore dell'accaduto, Fon. Sonnino, con un memoriale presentato a lord Balfour dal nostro ambasciatore marchese Imperiali, si affrettò a chiedere l'applicazione del-

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