U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

e neutralizzato i n Albania, a non opporsi all'eventuale desi– derio della Francia, Gran Bretagna e Bussia di dividere i distretti settentrionali e meridionali dell'Albania fra i l Mon– tenegro, la Serbia e la Grecia ». L' Ital ia si sarebbe pertanto impegnata ad abbandonare alla loro sorte gl i Albanesi, sa– crificandoli alle ingordigie dei popoli confinanti, e limitandosi a richiedere qualche garanzia strategica, cosa non meno iniqua che contraria ai nostri interessi. E ben vero che le mutate condizioni politiche ed anche più recenti manifestazioni della politica estera italiana (la proclamazione dell'indipendenza albanese sotto i l protettorato dell'Italia, nonché ripetute, esplicite dichiarazioni dell'ono– revole Sonnino) fanno ritenere caduto nel nulla l'impegno, assunto dall'Italia nel 1915. Ma anche tali manifestazioni non possono considerarsi molto felici. La formula del protettorato si può prestare alla discussione e può nuocere, anziché gio– vare, alla causa albanese, e, insieme, all'Italia. L'Italia, per un complesso di ragioni — geografiche, storiche, culturali, politiche, economiche, ecc. — si trovò di fronte all'Albania i n una posizione privilegiata, tale da potervi conseguire e conservare quella posizione preminente che le compete e le necessita anche all'infuori di qualsiasi protettorato. D'altra parte le garanzie strategiche che, secondo taluni, rendereb– bero necessaria la nostra stabile occupazione di Vallona e della zona circostante possono ottenersi anche con opportuni accordi internazionali. Quistione nazionale, non strategica. L' Italia avrebbe dovuto e dovrebbe sottoporre alla Con– ferenza per la pace la quistione albanese prima di tutto e sopratutto come un problema nazionale d'ordine generale, che occorre risolvere, non già, prevalentemente, come un proprio problema territoriale e strategico. La quistione albanese, così come è stata impostata dinanzi alla Conferenza e dopo la proclamazione, non finora annullata, del protettorato italiano, ha tutta l'apparenza di una quistione di confini italo-greca o italo-jugoslava, con tutto ciò che di poco simpatico e di poco propizio la cosa trae seco, tanto nei riguardi dell'Al– bania quanto dell'Italia. Sarebbe stato assai più opportuno che la quistione albanese venisse discussa dall'opinione pubblica

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