U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
- 171 — aiutato a ristabilire la monarchia a Mosca, appena avesse vinto la guerra in Occidente. Odessa ed anche Kiev erano un rifugio sicuro di tut t i gl i zaristi, gl i ex-ufficiali, i cadetti spaventati dalla rivoluzione. Skoropadsky proteggeva gl i ufficiali che rimanevano fedeli all'idea imperiale, agiva d'accordo con Krasnov che comandava le forze controrivoluzionarie sul Don, e mandava uomini e munizioni anche a Denikin, malgrado quest'ultimo si atteggiasse a intesofilo e malgrado uno dei suoi luogotenenti, Kutepov, avesse nella regione del Cerno- morie impiccato tanti Ucraini da - « rendere tutta la provincia tranquilla come una tomba ». L'Intesa credeva probabilmente di dovere semplicemente raccogliere l'eredità della Germania e continuare la sua opera. Disgrazia volle che giungesse sul posto con qualche ritardo, quando cioè i democratici ucraini avevano avuto tempo di rovesciare Skoropadski e di fare giustizia degli agenti zaristi, che lo circondavano. Però i l comando francese» stabilitosi a Odessa non si sgomentò, nè cambiò direttive-* Volle appog– giarsi unicamente sui partigiani dell'assolutismo panrusso ed una collaborazione particolarmente intima si stabilì tra i l ge– nerale Anselme e la Ochrana. I l capitano de l'Augeron mandato presso i l Governo ucraino esigeva perentoriamente la liberazione di Reinbot, Gherbel ed al tri fedeli servitori del regime knuto-germanico. I l 22 feb– braio fu proposto (quasi nella forma di un ultimatum) al Go– verno ucraino di firmare una convenzione con i l Supremo Comando dell'Esercito di Oriente, ai termini della quale tutta l'attività diplomatica dell'Ucraina doveva sottostare al con– trollo francese ; la Francia assumeva pure i l protettorato eco– nomico su tutto i l paese; le forze ucraine sarebbero state comandate dagli ufficiali zaristi dell'armata di Denikin; i pri– vilegi dei grandi proprietari sarebbero rimasti intangibili e ogni riforma agraria sospesa. Benché i l Governo ucraino avesse la capitale occupata dai bolscevichi, le legioni polacche alle spalle e la minaccia di un'azione concorde dei monarchici russi e delle truppe. dell'Intesa gl i togliesse ogni speranza, pure si rifiutò di sottoscrivere questi patti « più umilianti di quanti mai ne avessero dettati i Germanici ». Durante i l breve periodo in cui FUcraina sembrava con– solidarsi sotto la protezione di Yienna e Berlino, le pretese territoriali del nuovo Stato avevano suscitato l'ostilità di tut t i p *
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=