U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
— 166 — Invece i l progetto di uno Stato unico in cui Lettonia e Lituania fossero negli stessi rapporti, come i diversi cantoni della Svizzera, sembra essere stato in massima approvato e dal Consiglio nazionale lettone e dal governo provvisorio l i – tuano (v. Revue baltique n. 5 del gennaio 1919). Anclfe in Scandinavia v i sono molti sostenitori di questo Stato baltico che comprenderebbe 10 milioni di abitanti e potrebbe occu– pare nell'amicizia svedese i l posto perduto dalla Finlandia. Oltre agli evidenti interessi economici, i propugnotori della fusione (come O. O. W. Lubicz di Labunovas Milosz) insi– stono sulla reale affinità tra Lettoni e Li t uan i : in due set– timane un Lettone può imparare a parlare correntemente in lituano e viceversa. La differenza di religione (cattolica i n Lituania, protestante in Lettonia) non potrebbe essere un osta– colo, dato i l carattere tollerante e schiettamente democratico di ambo i popoli, Un'idea che sembra meno spontanea, ma che ha pure i suoi caldeggiatori a Helsiugfors e a Londra, è quella di uno Stato finlandese-estone. Fino dall'estate 1918 i n Filandia si è molto parlato di tale creazione, che darebbe le due sponde del golfo finnico alla medesima Potenza. I l pronto soccorso portato dai Filandesi agli Estoni contro i bolscevichi, la ge– nerosità manifestata durante la « settimana es'tone » (10-22 gennaio 1919) in Finlandia si spiegano in parte con le spe– ranze connesse a quel progetto di unione. Anche qui si invoca l'affinità linguistica fra Estoni e Finlandesi. Ma scopo pratico è l'annientamento della situa– zione che la Russia si era conquistata sul Baltico: Pietro- grado verrebbe strozzata tra L due compatti territori dello Stato finnico. Se i bolscevichi non sapranno resistere alle truppe di Judenich, e di Mannerheim, la sorte della moderna ca– pitale russa potrà essere decisa npi prossimi giorni. I n teoria i monarchici russi deprecano ogni diminuzione del territorio già posseduto dai Romanov e non parlano che con ira e di– sprezzo degli « allogeni » separatisti ; ma, consegnando mezza Siberia ai giapponesi e volendo tornare a Pietrogrado nei furgoni dello straniero, essi pongono a repentaglio l ' i nd i – pendènza e l'avvenire economico deila stessa Nazione russa. i
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