U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 16 — L'11 maggio i l Giornale d'Italia dava le seguenti spie– gazioni : « Un impegno di assistere militarmente la Francia contro la Germania, per quanto rientri nell'ordine delle nostre ten– denze, non potrebbe essere facilmente donato. Ecco perchè consigliamo la nostra opinione pubblica di non impressio– narsi della cosidetta « nuova triplice ». « Certo, per l'interesse della pace e della civiltà oltre che per là difesa della razza latina, i l pericolo teutonico ed i l caos orientale dovrebbero essere fronteggiati da un fascio di forze nel quale i l sistema Francia-Italia dovrebbe rappresentare sul continente europeo i l caposaldo essenziale. Certo, come è intuitivo, le sorti della futura alleanza franco-italiana, po– tranno essere decise durante la elaborazione della pace nel senso che questa ci darà la misura del come le nostre aspira– zioni e i nostri di r i t t i saranno riconosciuti Ma non è il'caso di affannarsi ad offrire o ad invocare garanzie, tanto più che noi possiamo contare sulle garanzie generali che la Lega delle Nazioni ci offrirà oltre che sulle nostre stesse forze. « Attraversiamo un periodo in cui la politica estera ita– liana subisce la sua elaborazione essenziale : dipenderà non soltanto da noi, ma anche e sopratutto dagli al tri che nel nuovo assetto europeo rimanga a guardia della pace lo stesso sistema di alleanze che ha vinto la guerra ». Per i l problema adriatico ci si decide infine alle conver– sazioni dirette con i rappresentanti jugoslavi, si giunge cioè forzati e riluttanti al metodo che in condizioni ben altrimenti vantaggiose per l 'Italia avrebbe potuto essere prescelto almeno dall'aprile 1918. Secondo i l Journal des Débats, Orlando e Trumbìc hanno discusso i l problema italo-jugoslavo, intermediari gl i ame– ricani. Le conversazioni non hanno dato alcun risultatò. « Le due parti — dice i l giornale — non fanno obbiezioni di principio all'internazionalizzazione della città di Fiume. L' Ital ia si tiene ferma al trattato di Londra facendo alcune - concessioni nella Dalmazia che dovrebbe essere internazio– nalizzata nelle parti lasciate ai Jugoslavi. I Jugoslavi re– spingono in principio una soluzione basata sul Trattato di Londra e chiedono i l plebiscito, per comune e per isole, per

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