U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 136 — Certamente le leggi infami del regime zarista, e la pro– fonda corruzione del sistema austriaco, sono state la causa, per cui i l ceto dirigente polacco non ha potuto modernizzarsi e gradatamente rinsanguarsi con elementi assimilati delle classi popolari. Ma ormai i l male è fatto ed i di r i t t i storici delle disperse minoranze polacche non hanno validità mag– giore di quelli che accampano i baroni baltici o la borghesia italiana in Dalmazia. 5 ° Sarebbe cinismo se non fosse ingenuità la formola velata con la quale i l memoriale definisce i rapporti della nuova Polonia verso la Russia. Lo Stato polacco, è detto nella introduzione, deve essere una « garanzia contro gl i influssi anarchici ». Se l'anarchia dovesse perdurare in Russia, non Sarebbe certamente una Po– lonia costituita secondo i l programma di Dmowski con tut t i gl i assurdi ed i dissidii sociali derivanti dalla grande pro– prietà fondiaria, i privilegi della Chiesa, V antisemitismo, gli astii contro i socialisti, cbe potrebbe salvarsi dal con– tagio sovversivo. Tanto meno quando avesse da contenere i l malcontento di quindici milioni di sudditi stranieri di lingua e di religione. Se la Russia invece ridiventa una po– tenza organizzata, sovercbierà talmente la Polonia in uomini e risorse da non avere neppure bisogno di una alleanza con 10 Germania o la Czeco-Slovachia per riaffermare efficace– mente i di r i t t i di popolazioni ortodosse conculcate dall'impe– rialismo che oggi sembra trionfare sulle rive della Vistola. Un machiavellismo accorto consiglierebbe agli uomini poli– t ici polacchi di agevolare i l separatismo ucraino per sfruttare le probabili rivalità tra Kiew e Mosca. Ma strappare alla Ucraina (Galizia orieutale, Volinia, Podolia) quasi sei mi– lioni del suo popolo, non significa forse ripetere Terrore commesso nel Seicento, quando i Cosacchi dovettero farsi sudditi di Mosca per salvarsi dal giogo polacco ? 6° E una pericolosa ipoteca sull'avvenire della Polonia 11 desiderio espresso nel memoriale di farne « allo stesso tempo una barriera contro l'espansione tedesca verso Est e una garan– zia contro gl i influssi anarchici ». Può parere abile questo ten– tativo di sfruttare la paura, cbe al l ' Occidente vincitore ma stremato incutono ancora i Tedeschi e sempre più i bolscevichi. Ma impegnarsi i n tale modo a diventare lo strumento del famigerato « equilibrio europeo », cbe da Richelieu i n poi ba

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