U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 134 — pendente della Li tuania», si aggiungerebbero al tri 3 o 4 mi– lioni di cittadini nòn polacchi nelle terre dominate da Varsavia. 2° Nel complesso di territori rivendicati dal memoriale si possono distinguere due gruppi quasi eguali. 36 distretti della Posnania, 18 della Prussia Occidentale, due della Prussia Orientale, la Alta Slesia, i l ducato di Cieszyn, la Galizia Oc– cidentale, i l Regno di Polonia (compreso Chelm ed -escluso qualche distretto dell'ex governatorato di Suwalki) più qualche distretto del governatorato di Grodno formano un blocco di circa 210 mila chilometri quadrati con una popolazione po– lacca nella sua grande maggioranza. Non ci preoccupiamo per ora delle piccole regioni occi– dentali interamente germanizzate e che i l memoriale vuole annettere alla Polonia. Ma la Galizia orientale, le parti della Podolia e della Volinia, le paludi di Pinsk, là Rutenia bianca formano un territorio cbe oltrepassa in estensione i 200,000 chilometri quadrati e verso i l 1910 contava una popolazione di circa 12 mi l ioni ; in questa enorme regione soltanto le città .'di Wilno e di Leopoli possono considerarsi oasi polacche; in tutto i l resto del paese l'elemento polacco rappresenta certa– mente meno del 10 per cento della popolazione totale. Ed ora che le rivolte agrarie hanno sconvolta ed i n molti punti annientata la grande proprietà, si può affermare che i l numero dei Polacchi nonché la loro ricchezza ed il» loro prestigio sono ridotti ai minimi termini nella Rutenia rossa e bianca. 3° Insomma io Stato polacco ideato dagli autori del memoriale, avrebbe da un lato un cospicuo numero di sudditi tedeschi nel punto ove le sue frontiere sono più vulnerabili. Dall'altro due grandi paesi vassalli: uno popolato da russi e ucraini, l'altro da russi e lituani. E inutile insistere sulle proporzioni alle quali è giunto l'odio dei Ruteni contro i Po¬ . lacchi. Da tutte le notizie che si hanno sulla Lituania, è assai dubbio cbe v i siano molti partigiani di una unione reale con •Varsavia ; da quindici anni clero e classe intellettuale l i – tuani coltivano i l loro « sciovinismo » vituperando ogni cosa polacca. I dimostranti di Danzica hanno dato la misura del senti– mento dei Tedeschi verso la nuova nazione dominatrice. La « coesione interiore » della risorta Polonia sarebbe precaria assai con tal i . separatismi ed irredentismi acuti. r

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=