U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

— 10 perchè scomparisse nell'opinione del paese e del mondo dietro reticenze inspiegabili e meschini atteggiamenti verso i Ju– goslavi. Perchè l'idea antiaustriaca potesse alla Conferenza della Pace assumere un'importanza se non pari almeno paragona– bile a quella dell'idea antigermanica, era indispensabile enun– ciarla, non in nome djl particolari interessi di sicurezza mi l i – tare o economica dell'Italia, ma come sintesi di un vasto pro– gramma di riorganizzazione dell'Europa orientale. I n al tri termini, la cosidetta «politica delle nazionalità» con orrore respinta dall'on. Sonnino e con tanta frivolRà sciupata dal- Fon. Orlando, era l'unica possibilità pratica di una politica % . italiana che fosse azione da # grande Potenza e non servile accodamento agli imperialismi impegnati sul Reno, sulla via delle Indie o negli Oceani. La paura della Germania ed accorte e reciproche conces– sioni fatte agli interessi particolari delie tre Potenze mon– diali, resero possibili un accomodamento per le «garanzie» sul Reno e le combinate manomissioni sull'immensa Arabia, per la l'afforzata talassocrazia britannica e l'incontrastata ege- monia.degii Stati Uni t i su tutto i l continente americano. I I . problema adriatico, invece fu dai principali interessati impostato in modo da non potere rientrare in questo sistema di complicità annessionistiche, senza per altro avere una base sicura e sincera nei principi opposti : quelli della libertà dei popoli di disporre della loro sorte. Un'arte diplomatica più unica che rara, riuscì ad isolare gl i interessi italiani da quelli di tutti gl i al tri alleati, ad attirare contro le rivendicazioni territoriali del « patto di Londra » veramente insignificanti, se paragonate a certi programmi coloniali i l i via di realiz– zazione, l'attenzione malevola eli tutta l'opinione democratica del mondo, che fiaccamente reagiva contro gl i al tri impe– rialismi, più ingordi ma « meglio presenfati » ed a creare una situazione senza uscita. ' L A MANOVRA. Fino dal momento in cui fu respinto l'arbitrato di Wilson tra Italiani e Jugoslavi, si parlò ,di un possibile ri t iro dei nostri delegati dalla Conferenza. Gl i avvenimenti che segui– rono sono stati accuratamente oscurati dai veli della censura ed anche da pubbliche menzogne.

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