U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

• a tale criterio deve invece essere logicamente attribuita sol– tanto caratteristica funzione di limite (discrimine di ogni Im– perialismo). Si -obietta: la guerra ha.svalutato i l concetto antico del confine militare forte, dimostrando che qualunque linea mi¬ litare può essere tenuta e qualunque linea può essere sfondata. Verità relativa : infatti appena la guerra, già paralizzata da insufficienza di forza nella guerra di trincea, ha trovato mezzi e procedimenti atti ad orientarla verso un tipo di guerra di movimento, l'importanza delle posizioni dotate di intrinseco valore strategico non è stata che confermata : spe– cialmente in regione montana nella quale gl i effetti della manovra sono decuplicati, sia nella vittoria (Vittorio Veneto e Trento: ottobre 1918) sia nella sconfitta: (ottobre 1917). Del resto posizione naturalmente forte (maggior efficacia di fuoco, maggior efficacia di difesa) vuol dire economia di forze ; vuol dire rapidità nella organizzazione della difesa : e ciò è, immu– tabilmente, garanzia di sicurezza. Nè si può infine trascurare un complesso di ragioni storico-nazionali, di fattori psicolo– gici dell'ora (ai quali non è possibile oggettivamente prescin– dere) cbe impongono di tradurre i l valore nazionale della vittoria nella costruzione di un saldo, logico, armonico coro– namento al monco edificio della patria; saldo, logico perchè possa essere definitivo. È per questo obiettivamente lecito affermare che la vittoria avrà mancato al suo primo scopo Nazionale, se non avrà servito a raggiungere i l « buon confine Confine militarmente buono sarà quello cbe risponderà ai seguenti principali requisiti intrinseci : 1° logicità, semplicità e brevità di sviluppo ; calcolata in montagna sui tratti di fronte cbe non sonò naturalmente difesi; 2° buan dominio alla vista ed al tiro sul terreno anti– stante (frontiera tipo-bastione con fosso antistante), difficoltà, scarsezza di accessi obbligati dalla parte dell'attacco, facilità di accesso dalla parte della difesa ; 3° buona profondità ed efficienza della faccia difensiva retrostante che assicuri la probabilità di una difesa su varie linee successive ; 4° corridoi naturali retrostanti alle linee difensive che permettano lo spostamento delle riserve e dei rifornimenti in senso parallelo alla fronte e ricca rete stradale e ferroviaria

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