U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
confine tradizionale che muore al Monte Maggiore, da quelle riguardanti le oasi italiane sparse nel Quarnero e lungo la Dalmazia. Esso non ha mai ritenuto che i criteri nazionali e strategici che giustificano l'annessione della prima zona, pos– sano applicarsi alla seconda zona fondamentalmente slava e che un accòrdo speciale doveva essere stretto per alcune isole d'importanza strategica e per le due città essenzialmente ita– liane di Fiume e di Zara. 3°) Lo smembramento dell'Impero austro-ungarico essendo ritenuto uno degli scopi principali della politica italiana, questo gruppo lavorò per stabilire degli accordi con tutte le nazioni che dallo smembramento avrebbero ottenuto la loro libertà, e perchè il Governo rivedesse in tempo d'accordo con gli Stati Uniti d'America il Patto di Londra ritenuto insuffi– ciente e dannoso ai nostri interessi nazionali (sacrificio com– pleto di Fiume ai Croati) ai nostri interessi internazionali (smembramento dell'Albania — nessuna clausola chiara circa la spartizione delle Colonie), ai nostri interessi economici (nessuna clausola per l'unità del fronte finanziario), ritenuto iniquo per il sacrificio di altre nazioni (smembramento dell'Al– bania — sottrazione della Dalmazia settentrionale alla Jugo– slavia) e che metteva l'Italia in una posizione internazionale ambigua e nell'impossibilità di stringere in un fascio tutte le nazionalità contro l'Austria, ciò che avrebbe accelerato il dissol– vimento interno dell' Impero. 4°) Finché vi fu speranza di accordo con i Jugoslavi venne appoggiato il programma di spartizione territoriale che non contestava alla Jugoslavia la Dalmazia, e assicurava, con le isole strategiche all'Italia, la libertà e la italianità delle città italiane di Fiume e di Zara con una completa autonomia. Reso impossibile Vaccordo politico, per inettitudine dei Governi e per la poca lealtà dei rappresentanti il Gomitato Jugoslavo, questo gruppo pur mantenendo la sua posizione suggerita da un prin– cipio di giustizia nei riguardi della Dalmazia, chiese che nei ri– guardi di Fiume e di Zara venisse accolto il voto di quelle città. TL Z. B. I L CONFINE MILITARMENTE BUONO E POLITICAMENTE GIUSTO. Dati i presupposti nazionali e supernazionali della guerra nostra, i l criterio (supernazionale) etnico non può essere suf– ficiente a risolvere la questione (nazionale) del nostro confine;
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