L'ultimo discorso di Giacomo Matteotti ; La prima commemorazione di Filippo Turati

le circoscrizioni e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si SOQO svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare l'unico controllo, l'unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità. « In quei luoghi dove fu concessa la libertà le minoranze prevalsero » Noi possiamo riconoscere che in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche Provincia, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà. Ma questa concessione limitata della libertà nello spazio o nel tempo - e l'onorevole Farinacci, che è molto aperto, mé lo potrebbe ammettere - fu data ad uno scopo evidente : dimos~ trare nei centri più controllati dall' opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c'è stata. Ma strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu con-. cessa a scopo dimostrativo quella relativa libertà, le minoranze raccolsero unà tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza - con questa conseguenza però, che la violenza che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni. E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedèro risultati soddisfacenti in confronto della lista fascista. Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locati, bastonat_ure alle persone. Distruzioni che hanno portato milioni di danni... (Vivissimi rumori al centro e a .destra), Una voce· a destra: Ricordat~vi delle deva.stazioni dei comunisti l MATTEOTTI: Onorevoli colleghi, ad un comunista, potrebbe essere Ìecito, secondo voi di distruggere la 'richezza nazionale, ma n'on ai nazionalisti, nè ai fascisti, come voi vi vantate, Si sono a:vuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personnaggio che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protesta e il soccorso economico. « Le tre mani re di votazione e la « Regola del tre». In che modo si vota va 1 La votazione avvenne in tre maniere : l'Italia è una,-ma ha ancora diversi ·costumi. Nella valle del ·Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all'ordine del giorno dal presidente del Consiglio per l'atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, a nelle quali i contadini erano stati prima organizzati dal Partito Socialista o dal Partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del Partito fascista, con la « regoia del tre ». Ciò fu djchiarato e aper'tamente insegnato, persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna : i fascisti Il BibliotecaGino Bianco

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