" a u A o ERN I P o L·1 if I e 1,, [!] J , ULTIMO DISCORSO DI ,, ' MA-TTE O TTI ... ., I . GUERRINI. Con il contributodi I •.
" a u A o E R N , P o L , T I e t ,, N. 1 ULTIMO DISCORSO DI G. M AT T E O T T I (tenuto alla Camera dei Deputati nella seduta del 30 Maggio 1924) GUERRINI - PADOVA 81bl•oteca Gino Branco
.... • Biblioteca Gino Bianco
PREFAZIONE Riprendiamo la pubblicazio~ dei "Quaderni Politici'\ sospesa nel 1925, co"{l, ·1-0 stesso programma e la stessa fede che ci animò alt inizio. · Il problema che ci proponiamo non è tanto politico quanto culturak, non mnto di azione quan• to di conoscenza, essendo quest'ultima la pre,rmssa indispensabile ad ogni movimento, che non voglia essere moto incomposto. Il discorso di Matteotti e quello· di Amendo'fa sono, non soltanto l'atto d'accusa del popolo italiano al'ta tirannide fascista, ma documenti ancor oggi attuali, tanto più che l'accorato presagio d·i sventura ha trovato, purtroppo, piena risponden• za nella triste situazfone a cui siamo stati condotti. I giovani, che generalmente conoscono i due Martiri solo di nome, potr<Jnnoapprezzarne, dalla lettura dei dìsco·rsi, l'altezza d'ingegno e la nobiltà di sentire. L'EDITORE Biblioteca Gino Bianco •
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Presidente - Ha chiesto ·di parlare l'onorevole Matteotti. Ne ha la facoltà,, Matteotti - Noi abbiamo avuto da parte della giunta delle el,ezioni la proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli appartenenti a questa Assemblea, all'infuori credo dei componenti la Giunta delle elezioni, saprebbe ridire l'elienco dei nomi letti per la convalida; nessuno, nè della Camera, nè delle tribune della stampa ( vive interruzioni aUa destra e al centro). Lupi - E' passato il tempo im. cui si parlava per le tribune! Matteotti - Certo la pubblicità è per voi un 'istituzione dello stupidissimo secolo XIX ( vivi rumori. Interruzioni alla destra e al centro). Comunque, d.ioevo, in questo momento non esiste da parte dell'Assemblea una· conoscenza esatta del5 Biblioteca Gino Bianco ·
l'oggetto sul quale si _delibera. Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, possiamo immaginal"e che essi rappresentino una parte della maggioranza governativa, la quale nominalmente ha ottenuto una votazione di quattro milioni e tanti voti ... ( / nterruzioni). Voci al centro - Ed anche più! Matteotti - ... codesta lista non li ha ottenuti, di fatto -e liberamente, ed è indubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è .necessaria (Interruzioni - Proteste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati· attribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente siano di quei capilista che restlerebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza, si applicasse la proporzionale pura in ogni circoscrizione. Ma poichè nessuno ha udito i nomi, e non è stata premessa nessuna affermazione generica di tale specie, probabilmente tali tutti non sono, e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la validità della elezione della maggioranza. ( Rumori vivissimi). Vorrei pregare almeno i colleghi, sulla elezione dei quali oggi si giudica, di astenersi per lo meno dai rumori, ee non dal voto. (Vivi commenti - Pro-teste - lnterruzwni aUa des-tra ed al centro). 6 Bibliotec1;1Gino Sianco
Maraviglia - In contestazione non c'è nessuno, diversamente si asterrebbe! Matteotti - Noi contestiamo ... Maraviglia - Allora contestate voi! Matteotti - Certo sarebbe maraviglia se contestasse l1 ei ! L'elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungeremo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal Governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al respo{iso elettorale, ma eh~ in ogni caso - come ha dichiarato replicatamente - avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se ... ( vivaci interruzioni a destra e al centro - movimenti dell'onorevole p-r,esidente del Consiglio). Voci a destra - Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra! (applausi alla destra e al centro). Matteotti - Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza del mio ragionamento. Per la vostra stessa conferma dunque, nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà... ( rumori, prote7 Biblioteca Gino Bianco
ste e interruzioni a destra). Nessun elettore s1 è trovato libero di fronte a questo quesito ... Maraviglia - Hanno votato otto milioni di Italiani! Matteotti - .... se cioè egli approvava o non approvava la politica o per meglio dire il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perchè ciascun cittadino sapeva a priori che se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c'era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annullato il suo voto e il suo responso. (Rumori e interruzioni a destra). Una voce--a destra - E i due milioni di voti che .hanno preso le minoranze? Farinacci - Potevate fare la rivoluzione! Maraviglia - Sa_rebbero stati due milioni di eroi! Matteotti - A rinforzare tale proposito del Governo esiste una milizia armata... ( applausi vivissimi e profonga 1 ti a destra e grida di << Viva la milizia >>). Voci a destra - Vi scotta la milizia! Matteotti - ... esiste una, milizia armata ('interruzioni a destra - Rumori prolungati). Voci - Basta! Basta! Presidente - Onorevole Matteotti si attenga all'argomento. 8 Biblioteca Gino Bianco
Matteotti - On·orevole Presidente, forse iella non . m'intende, ma io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata... ( interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo : di sostenere un determinato· capo del Governo bene indicato e nominato dal capo del fascismo e non, a differenza dell'esercito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra). 1· Voci a destra - E le guardie rosse? Matteotti - Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse. ( Commentit). In aggiunta e in particolare... (Interruzioni) mentre per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzioni o quando era in funzioni, mentre di fatto in tutta Italia, specialmente rurale, abbiamo constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero ... (Interruzioni - Rumori). Farinacci - Erano i balilla! Matteotti - E' vero, onorevole Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i balilla! (Approvazioni all'estrema sinistra - Rumori a destra e al centro). Voce al centro - Hanno v~tato i disertori per voi! 9 Biblioteca Gino Bianco
Gonzales - Spirito denaturato e rettificato! Matteotti - Dicevo dunque che mentre abbiamu visto numerosi di questi militi in città e più ancora neHe campagne (Interruzioni), gli elenchi degli obblig~ti alla astensione depositati presso i Comuni, erano ridicolmene ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l'illusione dell'osservanza di una legge apertamente violata, conforme lo stesso pensiero espresso dal presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori). A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso, e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all'inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l'ultima elezione in Italia, c'è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali. (Interruzioni - Commenti). Voce a destra - Perchè avete paura! Perchè scappate! Matteotti - Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte· alle rivoltelle . . (Vivi rumori - Interruzioni - Approvazioni all'estrema sinistra). E chie10 Biblioteca Gino Bianco
do scusa al Messico, se non è vero! ( Rumori prolungati). I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle •elezioni. La legge elettorale chiede... (Interruzioni - Rumori). Dicevo che il primo momento elettorale è quello nel quale ogni partito presenta 300 o 500 (Interruzioni - Rumori). Greco - E' ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento! Matteotti - E allora sciogliete il Parlamento! Greco - Voi noi1 rispettate la maggioranza e non avete il diritto di essere rispettati. Matteotti - Ciascun partito doveva, secondo la legge, presentare la propria lista di candidati ... (Vivi rumori). Maraviglia - Ma parli sulla proposta dell'onor~- vole Presutti. Matteotti - Richiami dunque lei all'ordine il Presidente! La presentazione delle liste - dicevo - deve avvenire in ogni circo::crizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sette circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un notaro, fuori della v111 Biblioteca Gino Bianco
ta pubblica e di quelle che voi chiamate « provocazioni », sono state impedite con violenza. ( Rumori vivissimi). Bastianini - Questo lo dice lei! Voci daUa destra - Non è vero, non è vero! Matteotti - Volete i singoli fatti? Eccoli: Ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata .. (nimori). MaraviglU11 - Non è vero,. Lo inventa lei m questo momento. Fari'nacci - Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto ! Matteotti - Fareste il vostro mestiere! Lussu - E' la verità, è la verità! Matteotti - A Melfi ... (rumori vivissimi - Interruzioni). A Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza. ( Rumori). In Puglia fu bastonato persino un notaio. (Rumori vivissimi). Aldi-Ma1i - Ma questo nei ricorsi non c'è! In nessuno dei ricorsi! Ho visto gli atti delle Puglie e in nessuno dei ricorsi è accennato il fatto di cm parla l'onorevole Matt~otti. 12 . Biblioteca Gino Bianco
Farinacci - Vi faremo •cambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzaziÒneJ Matteotti - A Geno,va (Rumori v·ivissi~i) i fogli con le firme già raccolte furono portati via dal tavolo su cui erano stati firm!lti. Voci - Perchè erano falsi! Matteotti - Sè erano falsi dovevate denunciarli a1 magistrati. Farinacci • Perchè no ha fatto 1 reclami alla Giunta delle elezioni? Matteotti - Ci sono .. Una1voce dal banco della commissione - No, non ci sono : li inventa lei. Presidente - La Giunta delle elezioni dovrebhe dare esempio di compostezza! I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui. Matteotti · Io espongo fatti che non dovrebbero provocar-e rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c'è offesa, non c'è ingiuria per nessuno in ciò che dico; c'è una descrizione .di fatti. Terruzzi - Che non esistono! Matteotti • Da parte degli onorevoli componenti l3 B'iblioteca Gino Bianco
della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedot~i o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione .e un regime di violenza non solo determinino i fatti stessi, ma impediscano spesse volte la denuncia e il reclamo formale. Voi sapete che le persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un do,cumento che un fatto era avvenuto, sono state immediatamente perco·sse e m-esse quindi nella impossibilità ·di confermare il fatto stesso.' Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l'annullamento per violenza di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elzeioni, furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso i~ Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio processò privato perchè àvevano attestato il vero o firmati i documenti! In seguito al processo fascista essi furono boi~ cottati dal lavoro o percossi. ( Rumori - Interruzioni). Voci a destra - Lo provi! Matteotti • La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto. Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso ~famo costretti l4 Biblioteca Gino Bianco
a portare in questa Camera l'eco di quelle proteste che altrimenti nel paese non possono avere alcuna altra voce ed espressione. (Applausi all'estrema sinistra). In sette circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite con la violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente, e come si potè, con nuove firme in altre provincie. A :Reggio Calabria, per esempio, abbiamo dovuto provvedere con nuove firme, per supplire quelle che m Basilicata erano state impedite. Una· voce dal banco deUa Giunta • Dove furono impedite? Matteotti - A Melfi, a Iglesias, in Puglia ... devo ! ripetere? ( Interruzioni - ~umori). Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che qomandano al suffragio elettorale il voto, possarto esporre in contradditorio con il programma qel Governo, in pubblici comizi o anche in privati lpcali, le loro opinioni. In lta,lia, nella massima part•e dei luo• ghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu' possibil-e. Una voce - Non è vero! ParÌi l'onorevole Mazzoni. (Rumori). Matteotti - Su ottomila Comuni italiani,. e su mille candidati delle minora~ze la possibilità è •stata 15 Biblioteca Gino Bianco
.. ridotta .a un pi~<:°-'lis~imonumero di casi, sol- . t,anio là-_ dove il partito dominante ha consentito per alcune~ ragioni particolari o di luogo o di pers<;>-na· (Interruzioni - Rumori). Vol~tè _ i fatti? La Camera ricorderà l'incidente occorso al collega Gonzales. Terruzzi - Noi ci ricordiamo del 1919, quando · buttavate gli ufficiali nel Naviglio. lo, per un ;anno, sono -andato a casa con la pena di morte : · sulla iestà ! · Matteotti - Onorevoli colleghi, se voi volete contrapporci altre e-lezioni, ebbene io chiedo la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che si sia ~tato un solo avversariò che abbia potuto parlare in contradditorio con me nel 1919. Voci - Non è vero! Non è vero! Finzì• ( sottosegretario di Stato per l'interno) - Mi- .chele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele· Bianchi! MatteÒtti - Lei diée il falso. (Interruzioni - Rumo- . ri). Il fatto è semplicemente questo, che l' onorevole Michele Bianchi con altri teneva un comi-zio a Badia Polesine. Alla fine del comizio ho domandato la parola in contradditorio. Es,si ri- . fiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare . . . ( Rumor_i - Interruzioni). l:6 Biblioteca Gino Bianco
Finzi • Non è così ! Matteotti - Porterò 1 giornali vostri che lo attestano. Finzi - Lo domandi all'onorevole Merlin che è il più vicino a lei! L'onorevole Merlin cristianamente deporrà. Matteotti - L'onorevole Merlin ha avuto numerosi contradditori con me, e ne3suno fu imped:to o stroncato. Ma lasciamo stare il pasrnto. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume italiano, non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni? ( Rumori) E, signori che mi interrompete, anche qui nell'assemblea? ( Rumori a destra). Terruzzi - E' ora di finirla con queste falsità. Matteotti - L'inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova con una conferenza privata e per inviti da parte dell'onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all'oratore di aprire nemmeno la bocca. (Rumori - Interruzioni - Apostrofi). Una voce - Non è vero, non fu impedito niente (Rumori). 17 - Biblioteca Gino Bianco
Matteotti • Allora rettifico. Se l'onorevole Gonzales dovette passare otto giorni a -letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato (Rumori • lnterruzion,i). L'onorevole Gonzales, che è uno studioso di S.. Francesco, si è forse autoflagellato ! (Si· ride - Interruzioni). A Napoli doveva parlare... ( Rumori vivissimi - scambio di apostrofi fra alcuni deputati che siedono all' estrema s,inistra). Presidente - Onorevoli colleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti, prosegua, sia breve, concluda. Matteotti - L'assemblea deve tener conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito ... Voci - Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti! Gonza1 les - I fatti non sono improvvisati. ( Rumori) Matteotti - Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di esposizione domaindo il compatimento ddl' Assemblea ... (Rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano rnllevare urla e rumori, :qicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre 18 Biblioteca Gino Bianco
liberamente il loro pensiero in contradditorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell'onorevole Gonzàles, accennavo al fatto dell'onorevole Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell'opposizione costituzionale, l'onorevole Amendola, e che fu impedita... ( Oh! oh! - Rumori). Voci a destra - Ma che costituzionale! Sovversivo come voi! Siete d'accordo tutti! MattJeotti - Vuol dire dunque che il te,rmine « sovversivo >> ha molta elasticità! Greco - Chiedo di parlare sulle affermazioni del1'onorevole Matteotti. Matteotti - L'onorevole Amendola fu i~pedito di tenere la sua conferenza per -la mobilitazione documentata da parte di comandanti di corpi armati i quali intervennero nella città ... Presutti - Dica bande armate, non corpi armati! Mqtteotti - Bande armate, le quali impedirono la pubblica e libera conferenza. (Rumori). Del resto noi ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione! Voci di destra - Per paura! Per paura! (Rnmori - Commenti), Biblioteca Gino Bianco 19
Farinacci - Vi abbiamo invitati telegraficamente! Matteotti - Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenz•e fisiche dell'avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! (Rumori). Che non fosse paura poi lo dimostra il fatto che, per un contradditorio, noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti e nessuno dei nostri; perchè altrimenti, voi sapete come è VObtrO costume dire « qualcuno di voi ha provocato » e come << in seguito a provocazione >> i fascisti « dovettero » legittimamente ritorcere l'offesa, picchiando su tutta la linea! (Interruzioni). Voci di destra - L'avete studiato bene! Pedrazzi - Come siete pratici di queste cose voi! Presidente - Onorevole Pedrazzi. Matteotti - Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizioni! Voci a destra - Avevano paura! Turati Filippo - Paura! Si, paura! Come nella Sila, quando c'erano i briganti, avevamo paura! (Vivi rumori a destra - Approvazioni a sinistra). Una voce - Lei ha tenu!o il contradditorio con me ed è stato rispettato! 20 Biblioteca Gino Bianco
Turati Filippo - Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna! (Applausi a sinistra - Rumori a destra). Presidente - Concluda, onorevole Matteotti. Non provochi incidenti! Matteoui - Io protesto! Se ella crede che, non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo! ( A pprovazioni all'estrema sinistra - Rumori prolungati). Presidente - Ha finito! Allora ha facoltà di parlare l'onorevole Rossi ... Matteotti - Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! Io non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti! Ho diritto di essere rispettato! ( Rumori prolungati - Conversa,zioni). Casertano (Presidente della Giunta delle elezioni) - Chiedo di parlare. Presidente - Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente della Giunta delle elezioni. C'è una proposta di rinvio degli atti alla Giunta. Matteqtti - Onorevole pre_~idente !... Presidente - Onorevole Matteotti, se ella vuol parBiblioteca Gino Bianco 21
lare ha facoltà di continuare, ma prudentemente. Matteotti - lo chiedo di parlare non prudentemente o imprudentemente, ma parlamentarmente ! Presidente - Parli, parli. Matteotti - I candidati non avevano libera circolazione... ( Rumori • interruzioni). Voci • Lasciatelo parlare Presidente • Facciano silenzio! Lascino parlare. Matteotti - Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nello loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura perchè sapevano che accettare la candidatura voleva dire non aver più lavoro l'indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare aU'estero. ( Commenti). Una voce - Erano disoccupati! Matteotti - No, lavorano tutti, e solo non lavorano quando voi li boicottate. _Voci di destra~ E quand?- li boicottavate voi:? Farinacci - Lasciatelo parlare! Fate il loro gioco! 22 Biblioteca Gino Bianco
Matteotti - Uno dei candidati, l'onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio gruppo un saluto... ( Rumori). Voci - E Berta? Berta? Matteotti - ... conobbe cosa voleva dir~ obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all'indomani (Rumori). Ma i candidati - voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi - i candidati devono &opportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nel1a lotta che oggi imperversa. Io accenno soltanto non per domandare nulla, ma perchè anche questo è un fatto concorrente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni' all'estrema sinistra). Un'altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una ]ibera elezione era quello della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, sia per interferenze di autorità, i seggi - anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consiglio comunali imposti dal Governo e dal partito dominante - risultarono composti quasi totalmente di ad(;renti al partito fascista. Quindi l'unica garanzia possibile, l'ultimai ga23 Biblioteca Gino Bianco
ranzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio._Orbene, essa venne a mancare. ]nfatti nel novanta per cento, e credo in qualche regione fino al cento per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e :il rappresentante d.ella lista di minoranza non potè presenziare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse. osato controllare dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. Per constatare il f~tto non occorre un nuovo reclamo o documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni, e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcuni rappresentanti di lista. Veniva così a manca:re l'unico controllo, l'unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nèlle dovute forme e con la dovuta legalità. Noi dobbiamo riconoscere che in alcuni luoghi, · in alcune poche città e in qualche provincia, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà. Ma; questa concessione della libertà nello spazio e nel tempo, e l'onorevole Farinacci, che e molto aperto, me lò potrebbe ammettere, fu 24 Biblioteca Gino Bianco
data ad uno scopo evidente: dimostrare, nei centri .più controllati dall'opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito aHa violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c'è stata. Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella relativa libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza, con questa conseguenza però, che la violenza che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni: E noi ricordiamo quello, che è avvenuto specialmente nel milanese e nel genovesato ed in parecchi altri -luoghi, dove le eleziomi diedero risultati assai poco soddisfacenti per la lista fa. scista. Si ebbero distruzioni di giornali~ devastazioni di locali, bastonature alle persone. Distruzioni che han portato milioni di danni ... ( vivissimi rumori al- centro e a decstra). Una voce a d!estra - Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti! Matteotti - Onorevoli colleghi, ad un comunista potrebbe essere lecito, secondo voi, di di~truggere la ricchezza nazionale, ma non a1 nazionalisti, nè ai fascisti, come vi vantate voi! Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milio25 Bibll.oteca Gino Bianco
ni, tanto che persino un alto personaggio che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgérsene, mandando la sua adeguata protesta, e il soccorso economico. In che modo si votava? La votazione avvenne in tre maniere: ,L'Italia è una, ma ha ancora diversi costumi. Nella valle del Po, in Toscana e iai altre regioni che furono citate all'ordine del giorno del presidente del Consiglio, per l'atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, e che prima erano state organizzate presso i contadini del partito socialista o del partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del partito fascista con la regola del tre. Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato pèrsino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisii consegnavano agli elettori un boHettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi, ( interruzioni) variamente alternati, in maniera che tutte .le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel lo,ro voto. In moltissime provincie, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente. Finzi ( Sottosegretario di Stato per l'interno) - Evi- .. 26 Biblioteca Gino Bianco
dentemente lei non c'era! Questo metodo non fu usato! - Matteotti - Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato. Finzi - Lo provi! Matteotti - In queste regioni tutti gli elettori... Ciarlantini - Lei ha un trattato; perchè non lo pubblica? Matteotti - Lo piihblicherò quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure; ( vivissimi rumori al centro e a destra) perchè come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i gior- · nali invasi, le tipografie devastate o diffid1:1tedi pubblicare le nostre cose. ( Rumori). La regola del tre, cui prima accennavo, dJede modo al partito dominante di controllare personalmente ogni elettore, ed applicare il giorno seguenti ai ribelli la sanzione col boicotaggio dal lavoro e con le percosse. ( Rumori). Voci - No, no! Matteotti - Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno di sanzioni, perchè i poveri contadini sapevano inutil~ ogni resistenza e doveBiblioteca Gino Bianco
I vano subire la legge del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale· del sindacato fascista o del fascio. (Vivi rumori - Interruzioni). Suardo - L'onorevole Matteotti non insulta me rappresentante, insulta il popolo italiano ed io per la mia dignità esco dall'aula. (Rumori - Commenti). La mia città in ginocchio ha inneggiato al duce Mussolini, sfido l'onorevole Mattèotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono quest'a~la. (Applausi - Rumori - Commenti). Terruzzi - L'onorevole Suardo è medaglia d'oro! Si vergogni, onorevole Matteotti. ( Rumori all' estrema sinistra). Presidente - Facciano silenzio! Onorevole Matteot- .ti, concluda! Matteotti - Io posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che fo realtà, era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma dall'Italia fascista ha avuto l'onore di essere. a1largato a larghissime zone del meridionale; incetta di certificati per la quale, essendosi determinata una larga asten- . sione- degli elettori che non si ritenevano liberi 28 Biblioteca Gfr.toBianco
di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di 20 anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcheduno che aveva compiuto i 60 ;:mni. ( Commenti). Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riusci~ono ad impedirlo. Torre Edoardo - Basta, la finisca! (Rumori - Commenti). Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tollerare che ci insulti? ( Rumori - Alcuni deputati scendono nell'emiciclo). Presidente - Onorevoli deputati, li invito alla calma, sgombrino l'emiciclo! Torre Edoardo - Per voi ci vuole il domicilio coatto non il Parlamento! ( Commenti - Rumori). Voci - Vada im Russia! Presidente - Facciano silenzio! E lei, onorevo]e Matteotti, concluda. Matteotti - Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero dentro le cabine, . in moltissimi co:quuu specialmente della Biblioteca Gino Bianco
campagna, la v1s1ta di coloro che erano incari- ·cati di controllare i loro voti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e verificare i cumuli di schede che sono state VC}tate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano,' così come altri voti di lista furono cancellati o addirittura letti al contrario. Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare; Il fatto è che solo una piècola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto; anzi noi abbiamo potuto avere il nostro voto il più delle volte, quasi esclusivamente, da coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violtmza'; mentre riuscirono più facilment·e a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali non essendo credute sòcialiste, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente. A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova; Italia, contro l'oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi all'estrema sinistra - Ru- . mori dalle altre parti della Camera). 30 Per tutte queste ragioni, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinunBiblioteca Gino·Bianco
· zio a svolgere, ma che voi ben conoscete perchè ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno (rumori)... per queste ragioni noi doma:11diamo l'annullamento in blocco della elezione di maggioranza. Voci alla destra - Accettiamo! (Vivi applausi a destra e al centro). Matteotti - Riconosciamo che i ricorsi non potevano, per la stessa esistenza del regime di violenza, essere documentati. Ma è appunto una investigazione che solo la Giunta nella sua discrezione, nella sua coscienza potrebbe compie• re, investigando da per tutto, in ogni documento, luogo per luogo. Noi domandiamo che sja compiuto tal•e esame, domandiamo alla Giunta che essa investighi sui metodi usati in quasi tutta Italia. E' un dovere e un diritto, senza il quale non esiste sovranità popolare.· Noi sentiamo tutto il male che all'Italia apporta il sistema della violenza, abbiamo lungamente scontato a,nche noi pur minori e occasionali eccessi dei nostri. Ma appunto per ciò, noi domandiamo alla maggioranza che .essa ritorni all'osservanza del diritto. (Rumori - Interruzioni - Apostrofi al centro). Voi che oggi avete in mano il potere e la forza, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di fare os31 Biblioteca Gino Bianco
servare la 'legge da parte di tutti. (Interruzioni a destra). Voci. a destra - E la rivoluzione dov'è? Matteotti - Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l'autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora jn tempo; altrimenti voi sì, veramente rovinate quella che è l'intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuat•e più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poichè questo sistema certamente provoca; la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere er- . rori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sè medesimo. (lnte:rruzioni a destra). Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo 1110nsa reggersi da sè e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi anche con l'opera nostra. 32 Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicare la dignità, domandando il rmvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all'estrema sinistra - Vivi rumori). Biblioteca Gino Bianco
l'ultimo discorso di Matteotti.' ) \ '11;1 corso di stampa: 2. Gìovanni Amen,dolà - . Disco·rso def :6 Giugnal ~ ~24. ,. · · J 3. Manifesto_ dei Comunisti (edizi·one in- , tegrale).
ARTI GRIAFICHE DELLE VENEZIE VICENZA. 1943E_we ;-n;e . u 'Vl Cl
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