"~J!i , i parl.1. che la , ita ha Lulla ormai opeoa e .:h'" il prn· prio iD\·erno avrebbe barattato con gioia per salvani la pri• m,1vera ,1qierba del nostro eroe, è oggi dilaniata dal rnmm:irico, direi dal rimorso, di non averlo vigilato abbastauza, di uon e•se,.i impo•lo. col peso deUa anzianità a cui for;e E;di a-rebbe obbedito, alle sue gagliarde imprudenze ... Lasciate, o colleghi, eh 'io cessi queste parole, così im• J,ari, e che H singhiozzo tninaccia di rornpere; eh 'io din1entichi dove siamo e donde parliamo; ch'io mi inginocchi ideai• mente accanto alJa salma <le] figliuolo J>rediletto, e gli ca• rezzi la rronte e ;:li rhieda perdono della mia, della nostra inde~nità e ~li dica luna la gratitudine nostra, la gratin1dine d, lutto un popolo. E gli :;duri. a noI11P. tli ,oi tu1i. che la Sna 01nhra. pre .. I0. ~,rà placata >1. CONCLUSIONE .Kiman:;:a ,emprc la figura del no-lro )1artire e,;empio , ivo e pal1>itante di forza morale e di abnep:azionc, affinchè il popolo italiano non perda mai più quella libertà che oggi eta é-Jnguinosan1ente riconquistando. e possa proseguire domani nella •ua secolare mi~~ione apportatrice di pace, lavoro e ci• , ile progresso. Coc,ì non saranno ~lati vani i sacrifici di tanti martiri e Pi JJO!rà dire ron A lrfo Goretti in ,, Glorie d'Italia»: ,, ia benedetto nei secoli quel puro sangue ver.<ato che riv,,fonr fo nuova Italia a ~~ ste,ç,.~a P al monrln! ».
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