Lucio Teofani, Alberto Palazzetti - Fu ucciso Giacomo Matteotti?

f.ra{'it da duperare 1a maggioranza con questa conseguenza però. che la violenza che non si era a,•uta prima delle elezioni. si ebbe dopo le elezioni. E noi ricordiamo quello che è aYnnuto specialmente nel milanese e nel genovesato ed iu parecchi lnoghi, dove le elezioni diedero soltanto risultati assai poco soddisfacenti in confronto della lista fascista. Si ebbe1·0 distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonature alle persone. Distruzioni che han portato milioni di danni ... (Vivissimi rumori al centro e a destra). Una voce a destra: ricordatevi delle devastazioni dei coni unisti! Matteotti: Onorevoli colleghi, ad uu comunista, potrebbe esser lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, 1na non ai nazionalisti, nè ai fascisti, come vj van .. tate voi! Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personaggio che ha residenza a Roma, ha dovuto accorgersene, ma1idando la sua adeguata protesta, e il soccorso economico. In che modo si vota-:a? La votazione avvenne in tre maniere: l'Italia è una, ma ha ancora diversi costumi. Nella valle del Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all'ordine del giorno del Presidente del Consiglio per l'alto di fedeltà che diede al Governo fascista, e che prima erano state organizzate presso i contadini del partito socialista, o dal partito popolare, g_li elettori votavano sotto controllo del partito fascista, con la rei:iola del tre. Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato, persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisti cousel(navano agH elettori un bollettino contenente tr!l numeri e tre nomi, secondo i luoghi (interruzioni) variamente alternati, in man.iera che tutte le combinazioni, cioè tutti gH elettori di ciascuna sezionP, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto. In moltissime provincie, a cominciar!' dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo rirnltò eccellente. f'inzi (Sottosegretario di Stato per l'Interno): Eviden• temente lei non c'e1·a. Que,to 111etodo non fu usato! ,11,ateotti: Onorevole Finzi. ,rrno lieto che, con la sua ucgazione, ella ven~a inip"lif·itamenle a ileplorare n metodo che è stato usato. Fi.nzi: Lo provi 1 Ma1teotti: In queste regioni tutti gli elellori ... Ci_arlantini: Lei ha un trattato; perchè non lo pubblica? ·Matteotti: Lo pubblicherò quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure (vivissimi rumori al centro e a destra) percbè come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose (rumori). La regola del tre, cui prima accennavo, diede modo al partito dominante, di controllare' personalmente ciascun elettore, ed applicare il giorno seg-uente ai ribelli la sanzione, col hoicottaggio del lavoro e con le percosse (nunori) . Voci: No. no'. l1atteotri: Nella mas~ima parte dei casi però non vi fo - 25 --

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