CHI ERA. CHI E' DUMINI Amerigo Dumini, capo della banda e JHincipale esecutore dell'eccidio di Matteotti, è una losca figura, un amorale. Nato nel 1893 a Saint Louis Missouri negli Stati Uniti d"A. rnerica cla un e1nigrato itaJiano e da una indigena, ~j rivelò oin eia fanciullo per un violento . .~el 1914 lasciò l'America per partecipare alla guerra mondiale qui in Italia. Dimesso eia nn ospedale militare, alla fine .delle ostilità ottenne - per anchilosi al braccio - una pensione temilOranea fino all'anno 1926. Partecipò quindi alle prime squadre fasciste d'azione, ma la sua attività non troppo chiara attirò sin d'allora l'attenzione della 1>0lizia italiana ed estera. Il 2 giugno 1921, a Carrara, in via Carriana, uccise a revolverate il fratello e la madre di una ragazza riuscendo però a salvarsi dall'arresto. Arresto che non potè più tardi evitare quando fu sorpreso a contrabbandare batterie d'artiglieria, fucili e lanciabombe con potenze straniere. Ma nel 1922, contrariamente alla volontà del Ministero della Guerra, il Dumini ottenne la scarcerazione. Poco tempo dopo, con compagni della sua risma, aggredì nn giornalista, ma, appoggiato da forti f.rotezioni, tramutò l'aggressione stessa in una vertenza cava] cresca chiusasi con un duello. Ispettore viaggiante del Corriere /talia1Jo a L. 1.500 mensili e impiegato all'Ufficio Stampa del Ministero dell'Interno, fu il 1>rincipale protagonista del delitto Matteotti. Gravi responsabilità emersero a carico di gerarchi fasci• 8ti e del Governo tanto che si dovette rimuovere il $en. De Bono dalla cariC'a cli ,lirettorC' ~enerale della P. S. IL PROCESSO Donati, direttore del Popolo, presentò una denuncia circostanziata contro De Bono al Senato, perchè questo Consesso, costituito in Alta Corte di Giustizia. ne giudicasse la responsabilità nel delitto Matteotti. , In qualsiasi altro paese civile, p.~ima di istruire e celebrare un processo che avrebbe potuto coinvolgere la respon• sabilità del capo e dei membri del Governo, ad evitare che giustizia e verità fos ero state influenzate dal'autorità politica, tutti i ministri si sarebbero dimessi o sarebbero stati in• vitati a rassegnare le proprie dimissioni fìnchè non ei fosse fatta completa luce. Invece in.Italia, madre del diritto e della civiltà, tutti i llliuistri restarono in carica; ma il delitto Matteotti produsse eguallllente un 'incrinatura iniziale nelle fondamenta del regime fascista, incri.natura che non poterono saldare nè gli anni, nè gli ulteriori ~avvenimenti. - 11 -
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