Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

I PRODROMI I Nella primavera del 1924 si apre la campagna elettorale. I tre partiti di classe scendono in lotta disgiunti, la Confederazione del Lavoro si dichiara apolitica. I fascisti fanno fiammate dei giornali di opposizione; a Torino, in un ufficio confedera/e in cui si teneva una riunione sindacale, bastonano gli .adunali e Ira .essi I' on. Buozzi; a Reggio Emilia uccidono a rivoltellate il tipografo Piccinini candidato massimalista, e cosi Mussolini p11ò annunciare al Gran ·consiglio che "la prima parte del nostro piano .strategico è pienamente riuscita: le opposizioni sono frantumate"· le elezioni hanno luogo, si apre la XXVII legislatura, e incomincia la discussione. l'estrema sinistra e solfo la vigilanza dei fascisti che con interruzioni e clamori cer– cano di smontare e imbavagliare l'opposizione. e Nei battibecchi odierni - scrive il 29 di maggio il Turati - il nostro monello Mattèotti rimbeccò con molta auda;:ia, Gonzales gridò loro in faccia dieci volte che sono\li col mandato di disturbare - e disturbatori per mandato• - ma non ci furono tuttavia nè mot.ti nè feriti~. Ed ecco, il 30 di maggio, parla Matteotti. Continuamente interrotto da grida, proteste, rnmori, invettive di inaudita violenza da parte della Destra, Matteotti, tenendo superbamente testa agli assalitori, di fronte alfe conc/11sio11i della Giunta delle elezioni che proponeva la co11validazio11e in blocco dei deputati del listone, l'investì in pieno, giudicando fra l'altro immorale il sistema ele/lorale adottato dal Governo con la legge Acerbo applicata il 6 aprile. Egli denunciò implacabilmente una lunga serie di violenze usate dal Governo in occasione delle elezioni, sostenendo che il popolo italiano fu im– pedito di esprimere la propria vOlonlà, e concluse, proponendo che fosse sospesa ogni liecisione sulla elezione di circa 400 deputati del listone, restituendo gli alti alfa Giunta delfe elezioni per ,m nuovo esame. Questa proposta scatenò l'ira ed ;J furore dei fascisti e la bufera non si placò neppure dopo che il presidente della Giunta on. Casertano ebbedichiarato che la_Giunta confermava leproprie conclusioni e respingeva nettamente le proposte del/' on. Matteotti, 11n11ue11te co111m ce11110 I' on. Mussolini. Fu allora che dai banchi del Governo sorse l'idea di far parlare, come elemento pacificatore, I' on. Giunta il quale, tra l'altro, disse: "Squadrista nel Paese·,io mi sento squadrista a Montecitorio. Ma noi non dob- 5 Biblioteca Gino Bianc·o

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