Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

11azionolt, upre&sione glorioso ed indiscusso dello 110/ontd unanime dei cittadini di ogni classt e di ogni partito; ZO - alla repressione se11erad'ogni illegalismo e alla restituzione della pace pub– blica t della probild go11ernaUva,onde sia possibile che l'Italia ritorni o sedere, ri– spellata, come nazione maggiorenne, capace di governarsi da sè, nel concilio delle na– zioni, da cui gli ultimi obbrobriosi eventi l'hanno moralmente e politicamente sequestrata; JO - alfa chiusura della presente sessiof/e parlamentare ed alla riconvocazionedelle due Camere, perchè deliberino sulla messa in istatQ di accusa del presente Governo ed eventualmente lo provochino dalla Maestd S011rana, il rinno11amenlodel/' esperimento ele/lorafe ili queffe condizioni di iegalilà e di libert6 che le ultime elezioni hanno e11i– de11tementerinnegate risolvendosi in una lugubre farsa la wi 11ivace invano rontrastata denuncia fu non ultima cagione della meditata soppressione fisica di Giacomo Matteotti; proclama che solo s1/falli provvidimenli possono placare l'ombra del Martire e l'indignazione della coscienza 11azio11a/e assicurare co11/ir111ilà ed onore alle islituzio11i politiche Italiane e allo s/esso potere supremo, che devono esserne, in momenti come il presente, il custode inflessibile ed il 11indiceinsospettato.,. Anna a Filippo. Mio carissimo, 22-6-92-1 Milano orl/7.30 io rimango ferma, ed ora più che mai, dato il rapido capovolgimento degli eventi, che sarebbe un gravissimo errore da parte della opposizione di prestare il fianco al Mussolini, per creare un diversivo, soffocando pel momento il risveglio del paese. Fino ad ora l'opposizione tenne una condolla mirabile: fiera, dignitosa, commos~a e sempre sul terreno della massima legalilà. L'arte politica vostra dovrebbe consi– stere di non mettere troppa carne al fuoco e non fare ordini del giorno, con cui !i toglie ogni elasticità di azione e si crea cosi una specie di imbottigliamento coi vin– coli di logica e piani larghi ben definiti. Bisogna considerare che l'edificio fascista crolla da tutte le parli, e le macerie sono dissimulate da un sipario Mussolini, al quale per <tare I' 11ltimocolpo bisogna procedere con una certa gradualità. Chi sà, se questo colpo non venga sferrato durante I' istruttorta in corso e pare che, cosi come si mettono le cose, si intravvedono le maggiori probalilà per una tale fase. Ora il vos1ro ordine del giorno non servirà ad altro che al fornire un altro pò di ossigeno ali' agonia di un corpo ormai più di là che di qua. Ma l'ossigeno da voi somministrato con una richiesta di messa in ista10 di accusa di tutto il governo potrà dare una scossa elettrica ai fedeli di questo, renderli più uniti per colpire anche fisicamente gli esponenti della opposizione. Mentre se si lascia alla morie inesorabile a compire la sua funzione di por fine naturalmente al corpo già imputridito, si eviteranno le reazioni che potrebbero essere anche tragiche e prolungherebbero inevitabilmente il regime virtualmente in disfacimento. L'opposizione non deve insistere che su due punii: che non si facciano delle pressioni politiche, affinchè la magistratura possa con tutta I' indipendenzct fare il suo dovere, e in secondo luogo insistere sullo scio• glimento della Milizia Naz. condizione essenziale perchè lo Stato partito torni ad essere Stato Nazione. Perciò l'ordine· del giorno vostro o è troppo o è troppo poco, ma in ogni modo ancora intempestivo. In primo tempo avete abbandonata l'aula in secondo tempo. formulate due, tre punti che non si prestino ad essere interpretati come speculazione politica, in terzo tempo, quando il sipario cadrà, ed è la parte più delicata della situazione per colpi ricevuti dalle risultanze stesse delle reciproche 32 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=