Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

che sia qui martedì. I mutilati si costituiscono parte civile ed eleggeranno lui (muti– lati stati bastonati). Potrei dormire a casa perchè ora l'assassinio organizzato è im– possibile: abbondo iuttavia di precauzioni. Voglio che godiamo assieme la nuova giovinezza della liberazione. Non escludo qualche fattaccio: l'epilettico grida, batten– do il tavolo coi pugni, che prima di morire riempirà i cimiteri d'Italia. Ma .sono le scalmane del condannato a morte. Ri~rvata /i'I lapis ro"°/ L'ORDINE DEL GIORNO DELLE OPPOSIZION.1 "L'Assemblea delle minoranze della Camera, riunite in Montecitorio il 27 giugno /924; dopo aver inviato U s110commosso saluto alla memoria del coltega barbaramentt trucidato, che, nel suo sublime olocausto,non è pili l'uomo di una parte politica, nè il rappreSentante,per quanto nobile ed allo, di una nobile idea, ma diventa il simbolo sa– cro delle comuni ideafifd pel culto delle quali fu vigliaccamente soppres.so; li Martirt cioè della libertà e della civiltd, che voleva restituite al popolo italiano; afferma il suo proposito unanime di fare ogni sforzo perchè con I' aillto di que– sto popolo, tali idealità, come Giacomo Matteotti invocava nello spasimo delle sue ul– time parole, siano rapidamente e completamente raggiunte, offinchè il sacrificio di que– sta ultima vii/ima ed il pianto e la consapevole vergogna della Patria, riunificata nel cordoglio, non siano stati indamo; e, considerato lo spaventoso carallere del misfatto " tutt,ì la catena di trnme t delitti di cui esso non f11 che l'ultima e più rivoltante espressione; catena che - non ignorata da chi segui più intensamente la vita politica e governativa di questi ultimi anni, per quanto velata agli occhi dei più dal 'atmosfera di terrore e di viltà ,1 cui il regime vigente condannava l'Ifa/io - /11 oggi come rivelata improvvisamente anche a quei milioni di italiani onesti, che nulla di simile avrebberoreputato possibile nell'ora presente e che si scostano ormai con ribrezzo da w, sistema di reggimento politico da cui attesero invano la restaurazione del Paese e che - nato dalla violenza armata e riconsacrato formalmente daf/a violenza elettorale - non poteva e non potrebbe mante– nersi se non con mez:ti e procedimenti sempre pili criminali; considerata l'impossibilità logica e morale - al di fuori di ogni indagine giudi– ziaria sui fatti concreti, per la quale deve essere piena la fiduria nella magistratura nazionale - di separare, in ro11frontodei /alfi stessi e delle loro origini prossime t remote, la respotfsabilità del Governo e del suo Capo da quelle dei materiali esewtori t di quanN potranno apparirne gli immediali mandanti; Reclama facendo anche appello ai supremi poteri, responsabili di fronte alla storfo e alla co– scienza dei popoli civili: le dimissioni del Ministero in carica e del suo Capo, senza possibili rifomi; la i11slattrazio11e di un nuovo Govemo, a qualunque Governo, a qualtmquf corrm– lt politica ne appartepgano i membri, il quaJ.eprovveda nel più breve termine: / 0 - allo scioglimento di ogni milizia di parte e delle bande armate che tali mili– zie fiancheggiano, affinchè la sicurezza dei cittadini e la tutela della Costituzione giu– rata e delle pubbliche libertà siano affidale unicamente, senza interferenze occulte, ille– gali e nefaste alle autodfà rivi/i e giudiziarie riconosciutedalla legge e da/I' e~rcito 31 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=