Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti
■a. Hai mai visto nelle pochad~s le scene d'albergo dove i passeggeri vengono fuori di ■otte nei corridoi a « fare l'intreccio•? Ma stamattina, vedendo Roma cosi tranQuilla e i giornali cosi mogi, ho sentito il rammarico che nessun fattacciQ sia avvenuto. Che le mie speranze di ieri fossero troppe ottimiste? Si, Pinzi l'hanno fatto tacere, si sono messi d'accordo. Ma non è detto che si salvino per Questo. Oggi Montalcini mi volle vedere e mi disse da parte del Presi– dente della Camera che questi vuol vedermi domattina per sentire l'opinione delle Opposizioni di fronte alle richiesta Finzi della Corte d'Onore. Mi lesse la lettera Pinzi che avrai veduta nei giornali'. Gli risposi che ero a disposizione del Presidente, che prendevo lempo a riflettere anche per consultarmi, ma che fin d'ora - da uomo a uomo - gli dicevo che non credo avrei accettate nè avremmo accettato d'entrarvi: 1° pcrchè straniatici ai la\'ori parlamentari; 2° pcrchè la ripulitura del fascismo riguar– da il fasci!l-moe non noi che non ci abbiamo interesse alcuno; 30 perchè, essendo minoranza nel Giuri ci presteremmo a un probabìle salvataggio; 40 perchè abbiamo ripugnanza pcrsOnale a certi contatti; 50 perchè manca un accusato e un'accusa precisa; fioperchè l'inchiesta su Finzi involge una materia pubblica che non può essere 1ema che di un'inchiesta parlamentare; 7• perchè i giuri d'onore si fanno per le persone che possono avere un onore da salvare e non è il caso per colui che, avendo partecipato alla banda criminale e conoscendo tutti i delitti dell'asso– ciazione a delinquere di cui in sostanza fa parte, invece di denunciarli al magistrato ed al pubblico, ricatta i suoi complici colle rivelazioni a contagoccie e per interposte persone e deposita in sei mani il suo testamento suggellato (ormai è il segreto di Pulcinella) in cui tutti quei crimini sono elencati, ma da aprirsi soltanto in caso di sua soppressione. In fondo al gioco di chi presteremmo? Accetteremmo la sfida fatta dal duce al suo tirapiedi nella risposta alla famosa lettera di dimissioni che Acerbo portò a Finzi beli' e fatta imponendogli di firmarla: nella quale risposta il duce accettava le dimissioni, sfidando i denigratori di Pinzi a uscire dalle \'OCiferazioni e precisare le accuse. E ora nella lettera al Presidente della Camera Questa canaglia di Fini:i, che nel testamento segreto imputa al Mussolini l'organizzazione e il comaudo della Ceka e tutti i deJiUi conseguenti, compreso l'assassinio Matteotti, ora ripromette al duce la sua fedeltà. Come mettere le mani in Questo immondezzaio? E non sarebbe un disonorare le Opposizioni? Montalcini mi fece osservare che mai le Opposizioni ricusarono di partecipare a una Commissione d'inchiesta per-un membro del Governo e che questo giurl - come nel caso della Commissione dei 7 per I.i Banca f<ornana- mentre partiva da cose personali e ristrette possono condurre (come allora) a uno scandalo enorme e al rovesciamento del Ministero. Risposi che avrei riflettuto, e ne parlai cosi confidenzialmente a varii colleghi, ma in complesso siamo d'accordo per ricusarci - in modo però che queste canaglie non possano accusarci di esstrci noi ricusati a fare la luce. DoHò dunque domattina stare mollo attento. Stamane cercai Bonomi per sapere se è stato a Villa Savoia, come credo (Sforza ci andò alle 8 1/t), ma non potei trovarlo e a,,erne le impressioni. Il Duce ci ha fatto il cavalletto e, -vista l'adunanza nostra per mercolcdl 26 alle 16, convoca le maggioranze lo stesso giorno alle IO. Perciò decidemmo di rinviare di due giorni. Domani alle IO ci troveremo per formulare la mozione da proporsi alla riunio– ne delle minoranze. Credo anch' io che sarà bene che per la commemorazione parli il solo Amendola, e ~nche la mozione sia svolta senza troppi discorsi. Sono cose che decideremo domani o posdomani. 29 Biblioteca Gino Bianco
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