Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

via. Ma Federzoni obbedirà a Mussolini. Egli non può ignorare tutto il retroscena. forse avrà il segreto pensiero di scalzare a poco a poco il duce, ma per ora non osa opporglisi. Non cosi pazzo, del resto, ma più reazionario. Vi sono qui gli squa– dristi della Ceka che, se sentono la minaccia di scioglimento, potrebbero tentare le ultime disperate imprese. lo do,rmo (come puoi imaginare) fuori di casa, e-cambio ogni notte. Pericoli personali non ne vedo salvo I' imprevistissimo e del resto non camminiamo mai soli. Non credo Che potrò tornare presto come tu consigli ma pa– recchi resteranno parecchio tempo ancora. Gli alberghi però (a proposito del la– sciare i nostri locali) sono un'ira di dio: stanotte al Minerva per una stanzaccia furono circa 35 lire tra camera, servizio, aumento per i pasti presi fuori, tassa di soggiorno. L'anno prossimo (se il Papa non rinvia l'anno santo per ragioni politiche, ossia criminologiche, come io lo consiglierei se potessi, e lo insinuai a /illeggibile/ e Gronchi - ma anch'essi non arrivano fin là, i prezzi saranno il doppio). t111t191/4 Dalla riunione della Direzione ti mando ancora un saluto. Non ho mai passato - neppure nel 1898 - giornate drammaticamente emozio– nanti come queste. Ho avuto or ora ùn colloquio informativo con Silvestri: si dubita di sognare: e un colloquio con Steiner e Vorowsky, cognati della vedova. Non si costituiscono. Costituiremo il partito, ma giuridicamente saremo bocciati. Ho detto ai cognati che i bambini, cresciuti, li accuseranno di essersi fatti complici degli assassini der loro padre. Ho voluto con me Treves perché non mancasse un testimonio. I sintomi di precipizio possibile si aggravano. Bisogna guardarsi dai bluffs pos– sibili, ma anche dall'eccessivo scettici_smo. Ogni ora può portare sorprese. Federzoni fu imposto e si impone. Sarà bene, sarà male? Addio, mia cara povera Anna. La discussione nella Direzione prosegue; domat– tina riconvochiamo il Comitato interminoranze. Ma come tutto è inferiore a questa tragedia! Anna a Filippo. 18-1-19:U Milano, #rii J!Jl/1 Anche la tua d' ieri è da infondere un panico terribile, ma, per fortuna un po' l'esperienza e un po' di spirito critico mi salvano da una inquietudine desolante. Mi ricordo i mesi di luglio e di agosto del 22 a Roma. Anche allora tutti i momenti ar– rivavano notizie allarmanti che poi sfumavano. Dopo la marcia su Roma dopo tante altre occasioni di minacciate violenze, gli allarmi erano tali che si credeva imminen– te qualche grosso fattaccio contro gli alti papaveri, e tutto si dileguava lasciando solo le tracce di ferite morali. Se in momenti pìù favorevoli agli aggressori non si verificarono contro di voi atti di violenze personali, dopo il nefando delitto è tanto meno probabile possa verificarsi adesso. Il caso di indignazione della stampa estera, dalla conservatrice alla liberale, è unanime, e dubito che il fascismo, ferito a sangue, voglia macchiarsi di altro sangue che lo precipiterebbe addirittura, mentre adesso è soltanto gravemente ferito. Non sò rendermi conto co~e sul serio si possa sostene– re la tesi dcli' osare. Osare che cosa? Con quali forze? Il cordoglio e la pietà del- 1'opinione pubblica sono una forza nascente, un sintomo del principio della fine, ma dobbiamo ammettere che ~i è al principio e non comprometterlo con una azione 24 Biblioteca Gino Bianco

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