Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

sioni, consigliandoli, in vista del gran fermenio nel paese in seguito a1 fatto tragico di Matteotti, di dare l'incarico di costituire un Governo militare. Egli poi, per conto suo, farebbe un viaggetto nelle Indie. Ma finché non avrò vista la comunicazione au• tentica della Stefani, non mi pare ancora possibile la ritirata di Mussolini. Si tratta forse delle dimissioni di iutti i Ministri, per las,ciar libe~o Mussolini a procedere ad un rimpasto. In tal caso prolungherà l'agonia del suo regime, agonia diffidle e tormentosa, resa tale dai suoi e dal fermento nel paese. Non si prevede ancora, non ne abbiamo ancora sufficienti indizi, che egli trovasi coli' acqua alla gola, quale fine potrà avere questa aggrovigliata situazione. In ogni modo bisogna rimanere sulla breccia, e s'Opratulto curare, perch~ non abbia da sbloccarsi l'opposizione, e nessuno sia tentato a cedere alle ava11ces di Mussolini. Egli certo, se non si dimette, cercherà in nome della Patria a costituire un Ministero di concentra• zione per salvare la Nazione. Potrà accedervi Giolitti coi, suoi 4 g<1tti,-ma quel che bisogna tenere in piedi è l'opposizione ,compatta e risoluttl a non cedere agli ade• scamenti. Tutti questi avvenimenti forse influiranno anche sulle intenzioni ai accerchia• menti alla straziata famiglia Matteotti, e la parte civile potrà costituirsi liberamente. Povero Matteotti, ·se egli potesse vedere i primi indizi del risveglio del paese in se– ·guito alla sua morte e al suo martirio I Credo che sarebbe contento. Filippo ad Anna. Ronr11, lu11edi 16/6 92/ verso le 22 D'altronde non potrei narrarti molte cose per lettera. Cose macabre, incredibili, che non furono mai nella storia. Ogni previsione è impossibiie. Scandali enormi su• periori ad ogni immaginazione sono alle viste. Preparati a. rabbrividire. Forse anche si potranno ancora coprire per qualche tempo. Forse scoppieranno domani. Tutto è incerto. Hai visto le commoventi parole di Matteotti pugnalato? C'è da piangere e da compiacersi. Le dovremo incidere nel luogo. E' impossibile che questa situazione infernale e questa nostra vita in'fernale dM· ri a lungo ancora. Si sentono le catastrofi Imminenti. Anna a Filippo. 17-6-9:U MilaR• ore 18 1/r Non so se sia la stanchezza od una facile- eccitazio11e della fantasia dolorifica, il fatto sta che le tue poche righe con vasti accenni a fatti terrificanti, a visioni ma• cabre, a previsioni, a cose inaudite sono come tante mazzate sulla testa, laceranti anche l'anima di presentimenti lugubri e strazianti. Le parole del povero Matteotti, riferite da un fascista come dette dal Volpi, sono verosimili, ma credo che -siano state inventate. Ciò che mi fece dubitare della loro verità è la invocazione alla ven• detta, che faranno i suoi figli. Ciò non è in istile di Matteotti, e dinanzi ai suoi as– sassini non avrebbe voluto, per pudore di sentimento, nominare i propri figli. Dove si va? Che cosa succederà di più terribile di adesso? Almeno tu tornassi presto a casa I L'orizzonte si restringe sempre. di più e pare di soffocare. Quelle po• yere donne, madre e moglie, almeno trovassero un po' di conforto nella religione I Se no, è da impazzire davvero. 22 Biblioteca Gino Bianco

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