Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

il Pusidente del Consiglio di ribaldi che possono aver rap;to il nostro collega. Avevo detto una parola ed era questa: "ParU U Presidente del Clmsiglio ,,. Egli è rimasto immobile, e questo è la complicità!.,. Nuovo più violento putiferio dominando il quale /'on. Chiesa riprende: "Ho dello che avrei voluto che il capo del Governo dicesse una di quelle parole incisive che egli sa dire quando vuole. Una parola, insomma, ;,, wi · si sentisse vibrare 1111 fremilo di orrore conJro l'infame responsabUità, in maniera che la sentisse, com111011endosi, il Paese. Tale parola sarebbe stata anche una prova della si11cerifàcon cui l'on. Mussolini desi– dera la pace.,. (I} Mandal'n il giorno dopo da Roma Nesti, filofascista, alla e Sera• (/4):" Siamo di fronte ad un'azione preordinata, organizzata, con la complicità di pili persone. Una personalità socialista riferisce che il giorno stesso che l' 011.Matteotti parlo deve essere stata presa 111w grave decisione contro di lui e i11dica1111 autorevole parla– mentare fascista che sarebbe andato a mettere in guardia lo stesso 011.Matteotti,,. Filippo ad Anna. Roma, l!i~vtdi 12/6/1924, a//t 18 Mia carissima, Ti scrivo in una intercapedine perché non so che cosa avverrà alla fine della sedula. Finalmenle la verità pare ·accertata. Le notizie dei giornali del mattino e del pomeriggio erano tulte)alse e deformate. Anche coloro che credevano aver vis10 Matte<1ttialle 19 o 19,30 di martedi ritornare verso casa da Piazza Campo Marzio (Casini) e dal lungo Tevere, passeggiata di Ripetta (Lazzari) si erano ingannati. Ab– biamo il testimonio, che fu interrogato dal Questore in Questura e poi da Treves ·e da Bocconi recaÙsi sul posto, il quale, dalla sua finestra nei pressi di via Mancini, circa alle 16,30 cli martedì, vide l'automobile appostata, mandati via i ragazzi che erano in quella località, e cinque persone afferrare il nostro amico, che era uscito allora da casa, e genarlo, invano divincolantesi, nella automobile. Scese per veder meglio e l'aulomobile era già partila non si sa in quale direzione. Se il povero Mat– teotti in ques10 momento sia ancor vivo, nessuno potrebbe dirlo: ma purtroppo sem– bra impossibile che i rapitori vogliano lasciar vivo il testimonio delle loro gesta. Ci siamo radunati in Gruppo, cui intervennero anche rapprescnta111i degli altri Grllppi di Opposizione solidali con noi, e abbiamo incaricato Gonzales di parlarne in ·fine di seduia, chiedendo al Presidente della Camera, al Governo, alla Camera tutta, che cosa intendono !;ire. Volevano incaricare me come presidente del Gruppo, ma io mi sento troppo male in ,gambe - anche nel senso proprio della parola - e sono più si– curo di Gonzalcs che di me stesso. Per oggi non sarebbe ancora un attacco politico: sebbene noi abbiamo la cer- · tezza che il failo era voluto e seguito dal Governo. Stamane Quadrotta mj diceva che un tal capitano Giustifliani (2), persona seria, ebbe giorni fa da un fascista che l'aveva avuto dal famigerato Dumini, ispettore dei fascisti fuori ruolo tipo Albino Volpi e alle dipendenze dirette di Cesarino Rossi, Ufficio Stampa del Ministero del- 1'Interno, che e si slava per fare un grosso colpo•· Il grosso colpo, secondo altre informazioni convergenti, doveva prendere di mira Matteotti cd Amcndota. Del res10 (I) Corritrt dtl/a stra, e Stampa, 13 giugoo 1924 (2) Questo Giui;tiniani di Trieste pare eh" oggi stesso dO\"eS5" 1orn1re a Roma e potrà esst>re inier– r~1ato (Nota di Filippo). 12 Biblioteca Gino Bianco

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