Filippo Turati e Anna Kuliscioff - La tragedia di Giacomo Matteotti

LA TRAGEDIA Dopo Ire giomi di sospensione, la Camera riprende le sedute, ed ecco che si pre– senta, seppure ancora in modo vago ed incerto, quello che sarà il pili orrendo deJilt11 del tristo tempo fascista. Filippo ad Anna. Mia carissima, Roma, dal 'aula, art 18 martttli Il giugno 192-1 Siamo in una pena orribile•sulle sorti di Matteotti. Ieri mattina era stato alla Giunta del Bilancio. Ieri alle 16 uscì da casa e non so se passò alla Camera, ma nessuno di noi l'ha visto, e da allora in poi non se ne hanno pili notizie. Mentre vive in gran parte alla Camera, non ha ritirato nè la corrispondenza alla posta nè i biglietti che gli abbiamo lasciato al suo posto di rifugio nell'ultima stanza della Bi– blioteca. La moglie lo attese tutta notte alla finestra, e pit, lardi scrisse a noi per avere notizie. E' moralmente impossibile che egli stia assente durante la discussione dell'esercizio provvisorio, per la quale stava anche preparando un discorso. Ma più moralmente impossibile ancora che, quand'anche avesse creduto cliassentarsi o per– chè pedinato o perchè minacciato, non pensasse a far arrivare in qualche modo una parola rassicurante alla famiglia od a noi. Abbiamo ritirato ed aperto tutta la sua corrispondenza per vedere se vi trovavamo qualche indizio utile. Fra l'altro c'è una lettera d'oggi non firmata, ma di sua moglie, che, sperando che quella lettera gli sia consegnata, scongiura di tranquilizzarsi, tanto più ..dopo le piccole ombre di questi giorni•. Ombre fra loro, o ombre nel senso dì minaccie ricevute? Gonzales e Mo– digliani sono corsi a casa sua, e la moglie è sempre in fortissimo allarme. Dato il carattere e le consuetudini di Matteotti, si es-:lude da noi tutti, anche dal De M.ichelis che gli era accanto come un caro padre, che possa trattarsi di un'avventura donnesca. Il primo impulso cli Modigliani era di recarsi dal Questore, col quale ha anche cono– scenza personale, ma l'abbiamo trattenuto, stante la poca speranza di averne no1izie e più ancora stante il pericolo che la pubblicità: data alla cosa - se mai non si trat– trassc di un fattaccio - versasse su di lui e su noi tutti un'onda di ridicolo. Non è verosimile che si traiti di un convegno clandestino politico, perchè egli era sceltico 9 Biblioteca Gino Bianco

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