di forza ai sindacati fascisti. La caral.terìstica di questa rea .. zione di classe è nota: non vi fu opposizione da parte degli organi dello Stato, i prefetti scioglievano le amministrazi~ ni su ordine dei fascisti, la polizia arrestava i bastonati e ì parenti delle vittime, l'esercito prestava aiuto, armi e mezzi alle bande agrario-fasciste. La reazione di Matteotti fu immediata e durissima. Lasciò il· congresso del partito, nel gennaio del '21 ~ Livorno, per correre a Ferrara invasa dalle bande; fu in Polesine sempre presente per dirigere, aiutare le organizzazioni di partito; predisporre una civile linea di difesa. In Parlamento, in numerosi discorsi, denunciò le violenze, denunciò la collusione fra governo e fascisti, documentando ogni accusa, frustando a sangue i fascisti presentj, insul-' tandoli, ricordando a molti il loro passato sindacalista, le loro contraddizioni, il loro nullismo politico. Quando parlava Matteotti i fascisti si scatenavano, più di una volta il Presidente fu costretto a togliere la seduta, o a togliere la parola a Matteotti, il quale rimaneva calmo, rispondeva ad ogni insulto con i fatti, senza facili battute, mantenendo a gelida distanza i rappresentanti degli «assassini». Venne anche per Matteotti, il bando dal suo Polesine, dove egli lasciava la madre e i beni familiari. Egli tornò spesso, travestito, nella sua terra, giocando ai fascisti parecchie burle, come quella volta che si fece portare da un camion di fascisti ai funerali di Eleonora Duse senza essere riconosciuto. Fu anche -rapito più di una volta; visse insomma da vicino, e senza rinunziare ai suoi doveri di di-' rigente e ai legami essenziali con quello che restava del partito, la tragedia della sua Terra e dei suoi compagni, come quella volta che riuscì ad organizzare una riunione precongressuale in una provincia vicina che non gli era interdetta, ma non potè evitare che i fascisti bastonassero ad uno ad uno i suoi compagni convenuti a sentirlo e a votare sulle mozioni. LE POLEMICHE NEL P.S.I.: COLLABORAZIONE E RIVOLUZIONE Mentre nel paese la situazione precipitava, nel Partito la convivenza fra massimalisti e riformisti si faceva impossibile: fermato lo slancio rivoluzionario · delle mas9 Bibliotecd Girio B'anco
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