per alcune riforme 'dì fondo che dovrebbero ricreare l'equilibrio economico .sconvolto dalla guerra: egli infatti, in tema di tassazione dei sopraprofitti di guerra_ e di imboscamento di capitale attuato attraverso il debito pubblico, propone che sia attuata uria forma d{ confisca, non puni:. tiva soltanto, ma per affidare alla gestione responsabile dello Stato quei capitali che i privati non sanno sfruttare a vantaggio della comunità; per quei tempi il concetto poteva dirsi rivoluzionario anche se non aveva nulla dello spettacolare rivoluzionarismo caro a molti membri del Gruppo Parlamentare Socialista. II disegno politico che era implicito nelle battaglie parlamentari e nella politica comunale di Matteotti era quello di cercare di utilizzare la spinta rivoluzionaria, la forza delle masse, indirizzandole a mete che non erano eversive ma tali da intaccar:e ugualmente il sistema dei _privilegi di classe, consegnando ai proletari i mezzi per allé1rgare il loro potere, per costruire negli anni quella rivoluzione socialista che per Matteotti era l'unica possibile. Tuttavia questo disegno politico era viziato da una con-• traddizione di fondo: da un lato le masse, i loro voti, la loro spinta tumultuosa non erano disponibili per delle riforme che risolvevano tanto poco del presente anche se avevano per sè l'avvenire, dall'altro il sistema parlamentare non avrebbe mai consentito una reale azione di esproprio, la classe dirigente si contentava di rimanere immobile sperando nell'esercito e nei carabinieri, mentre le masse si sfogavano in agitazioni cieche e slegate, il Gruppo parlamentare e il Partito socialista erano profondamente divisi e finivano con l'esaurirsi in una sterile polemica sui massimi principi. Era la paralisi. LA REAZIONE DI CLASSE: LE PRIME BATTAGLIE CONTRO I FASCISTI Alla fine del '20 le squadre fasciste si mettono in moto. Da :ç3ologna a Ferrara, dal Polesine all'Emilia, alla Romagna, tutta la pianura del Po è sotto il terrore; assassini, agguati, minacce, morti. A diecine le amministrazioni comunali vengono sciolte ,le leghe contadine disperse, i leghisti dispersi uccisi, banditi dai paesi. I superstiti iscritti 8 Oibl oteca Gino Bianco
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